Oh issa, oh… bum!

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Partiamo da sabato, per poi arrivare ad oggi… più o meno come quando si dà prima la bella notizia e poi quella cattiva.
Il “piano” era di andare a Barcola e sperimentare finalmente le magiche prestazioni della videocamera nuova, nonché fare una capatina in centro per comprare la scheda Firewire e un cavo digitale per i collegamenti al PC.

Ecco come si sono svolti i fatti:
[in teoria] usciamo per andare a Barcola in bici
[in pratica] ci dimentichiamo le chiavi del lucchetto della bici

[in teoria] andiamo a fare un giro e facciamo qualche ripresa qua e là
[in pratica] scopro con gaiezza di aver dimenticato la batteria della videocamera a casa

[in teoria] comincia ad annuvolarsi pericolosamente per cui si potrebbe correre subito in centro nel negozio di elettronica
[in pratica] avendo cambiato borsa non ho pensato di trasferire i biglietti dell’autobo in quella nuova, e farsi tutta la strada a piedi… no, grazie

In definitiva siamo andati a farci ‘sto benedetto giro, un po’ rincagnato per via del tempo incerto e poi sulla via del ritorno ci siamo imbattuti casualmente nel classico micro negozietto di rione dove ho trovato tutto quello che mi serviva, e pure a metà prezzo.

Domenica all’insegna dello sbattimento più totale, esclusa una telefonata dal contenuto molto ilare con Wippy, e passiamo direttamente a lunedì.

Mando un’e-mail alla mia responsabile per chiederle se mi sa dire qualcosa riguardo all’affiancamento previsto in un’altra biblioteca di cui mi aveva accennato e lei mi telefona immediatamente -scusandosi- dicendomi che mi aspettavano l’indomani e che era sicurissima di avermelo già comunicato. Benissimo, tanto non era mica già successo prima, no?
Così il giorno dopo mi alzo al dolce suono del nuovo inquilino del piano di sopra che se non passa l’aspirapolvere ogni martedì alle 8.00 di mattina non è in pace col mondo, solo che non sa che tutto ciò porterà me a non essere in pace con lui, e ciò non è buono.
Arrivo sul luogo e percorro il cortile frignando e bofonchiando “quanto odio questo posto” o al massimo la variante “quanto mi fa schifo questo posto” e appena dentro noto un certo movimento sospetto e un altrettanto sospetto “effetto nebbia” da set di un film horror. Mi dirigo ballonzolando alla porta scorrevole ma mi bloccano: “non si può passare, incendio”. Urca, addirittura!
Da notare che io ho il senso dell’orientamento di una papaya andata a male, per cui sentirmi dire che non potevo percorrere l’unica strada conosciuta mi ha mandato un po’ in subbuglio. Fortunatamente ero in anticipo, mi sono armata del mio miglior spirito avventuriero e ho fatto il giro dell’edificio tra mille corridoietti oscuri e alquanto zozzosi. Una volta risbucata all’aperto noto che effettivamente c’è un odore molto acre nell’aria e si vede ancora del fumo scuro che esce dal seminterrato. Mi spiegano che probabilmente un mozzicone di sigaretta è finito nei cestini della carta e ormai stava bruciando anche la plastica dei contenitori, da cui la puzza.
Non sapevo che il peggio mi attendeva ancora al varco sbafandosi un paninello con ripieno di cinghiale salato.
Questa biblioteca dove dovrei andare (spero mai mai *mai* nella vita!!!) per eventuali sostituzioni è la versione libraria dell’inferno dantesco: la postazione è un tavolinetto con davanti una porta da cui entrano gli utenti, è tutto a scaffale chiuso quindi ogni libro che ti chiedono devi andare a prenderlo tu e le sezioni sono sparse su quattro piani, tra corridoi alla “Shining”, studi privati dei docenti, aule studio e armadi messi a caso sui pianerottoli. Mi veniva da piangere, giuro! La mia collega, nonostante lavori lì da febbraio, si porta ancora dietro i fogli con le indicazioni per non perdersi, e comunque le vengono ogni tanto momenti di sconforto. Allucinante!

Ma non era questa la “cattiva notizia”.
In poche parole: c’era questo mezzo progetto campato in aria di andare in Scozia quest’estate, ospiti nell’appartamento di parenti del mio moroso, ed è il mio sogno da quando avevo undici anni andarci, PERO’… però il terrore di risalire su un aereo (dovrei prenderne ben 4!) ed allontanarmi così tanto da casa (sono ormai sei anni che ammuffisco nei dintorni) è risultato più potente della voglia di godermi quest’occasione unica. In più ora ho anche la preoccupazione causata dal fatto che lui ci andrà comunque con un suo amico, con l’idea di muoversi solo in bicicletta, e all’estero sono casini per sentirsi al telefono perché bisogna avere un contratto apposito. Oh, che ci posso fare se mi piglia il magone al solo pensiero?
Posso solo sperare che almeno il periodo che loro scelgono non sia lo stesso in cui Wippy ridiscende nella sua terra natìa, sennò sai che pacchia! Lo so, potrei andare con lei, ma siamo al punto di prima: paura paura. Mi secca enormemente dover operare delle scelte dando retta a lei piuttosto che alla mia volontà, e cerco di vederla in positivo considerando che non andare in Scozia significherà fare un’esperienza diversa in un altro posto (si pensava alla Croazia, molto più “a portata di mano”), ma non mi riesce tanto bene.

Ora per consolazione me magno la focaccina con zucchine e rosmarino che ha preparato il folletto con la nuova macchina del pane: il primo esperimento era il pane alle noci ed è stato un successone, ora vediamo il secondo com’è venuto.

P.S.: tizia che fai la sostituta ufficiale nella biblioteca in cui sono stata ieri, non assentarti mai, ti prego. Io comunque pregherò perché tu goda sempre di ottima salute.

2 commenti

  1. ciao tesorina! allora, non sentirti “in colpa” per la webcam, in fondo per me è sempre bello poter vedere la mia città!
    sono contenta che le mie foto ti piacciano, se vuoi linkare la mia paginetta mi rendi solo felice! se hai qualche consiglio o critica… pure!
    un bacione, a presto

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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