Ottobre, al suo arrivo, mi aveva messo un po’ d’apprensione: non sarà che dalla torrida ed insopportabile estate si passerà direttamente al gelido e buio inverno? Voglio, fortissimamente voglio l’autunno!
A togliere l’angosciante dubbio ci ha pensato novembre, forse per rimediare alla sua usuale e poco apprezzata uggiosità. L’autunno è così giunto, in ritardo come si confà alle vere celebrities, ma facendosi perdonare all’istante con un’esplosione di colori giallo e rosso tra le chiome degli alberi e la piacevole arietta frizzantina accompagnata da un sole tiepido che ha reso meno difficile acclimatarsi alle giornate “più corte”.
Si dice che la stagione preferita solitamente sia quella del mese di nascita: nel mio caso è quasi vero, essendo nata il 21 settembre, giusto in tempo per non perdermene l’inizio ufficiale due giorni dopo.
In realtà, anche questo campo è fonte di contraddizione: l’autunno sarebbe la stagione perfetta se avesse la quantità di ore di luce dell’estate, il rigoglio dei fiori primaverili e qualche spruzzata di neve come in un autentico inverno. C’è di buono, ed unico, che in autunno torna la voglia di tepore casalingo, di cioccolata calda davanti al caminetto acceso (avercelo!), di pigre letture sotto le coperte, di calzettoni di lana morbidi e maglioni avvolgenti (a proposito, mi sapete spiegare perché è impossibile trovare maglioni color senape? Qualcuno lanci questa indispensabile moda così io provvedo a far scorte!).
Avendo aspettato non troppo pazientemente che finissero le giornate con la bora e temperature poco sopra lo 0, non appena è rispuntato il sole ero già pronta e scalpitante sull’uscio: il Parco chiamava!
Nonostante i vari odiosi dolorini a collo e spalle che freddo ed umidità elargiscono fin troppo alacremente, le passeggiate si son fatte più lunghe ed è sempre emozionante riscoprire i cambiamenti nei paesaggi pur ormai familiari. Ci sono i miei scorci preferiti, quelli dove passo meno di frequente ed altri capaci di regalare ancora qualche sorpresa.

© leeliah99.altervista.org
Ultimamente fotografo spesso col cellulare, un BlackBerry Q5 senza pretese, perché ce l’ho sempre dietro ed è comodo: in quanto a resa finale direi che non è male, che dite? Le foto dei collage autunnali le ho scattate tutte con la fotocamera del telefonino e ritoccate giusto un po’ sulla saturazione dei colori (l’autunno sbiadito non piace).

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A proposito delle sorprese di cui scrivevo prima: ecco l’ultima.
In un aiuola non proprio in evidenza, ma vicina ad un punto strategico sopra la serra abbandonata, mi è capitato di notare delle macchie di colore vivace tra gli arbusti e avvicinandomi ho scoperto questo alberetto, non molto alto ma neanche esattamente mignon, zeppo di fruttini rotondi che col passare dei giorni sono diventati gialli, poi di un arancione acceso e infine rossi, quindi maturi e pronti a cadere o, se c’ero di passaggio io, ad essere raccolti (che ve lo dico a fare, io piglio su tutto e metto in vaso sul terrazzo). XD
Trattasi di corbezzolo, che avevo sentito nominare ma al cui nome non associavo cotanta simpatica produzione di palline colorate. Non fatevi ingannare dalla terza foto: mica ne ho presi solo tre!

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Il terrazzo è a tutti gli effetti un laboratorio sperimentale ormai, almeno in quello che ho battezzato il vasetto dei miracoli, dove ho trapiantato e seminato di tutto ma dove si ostina a crescere altro, su sua personalissima decisione. Infatti settimane fa avevo notato un ciuffettino d’erba che si faceva sapientemente strada e che in pochissimo tempo mi ha regalato il primo fiorellino giallo identificato come tarassaco a cui ne sono seguiti parecchi altri: è una piantina instancabile che mi svolta la mattina iniziata storta semplicemente fornendomi la classica “appendice piumosa e leggera” (cit. Wikipedia, naturalmente) chiamata pappo su cui soffiare allegramente contribuendo alla propagazione dei semi e allo stesso tempo a scacciare la tristezza. Non so se valga la stessa storia dei soffioni sull’esprimere un desiderio. Voi che dite, vale?

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Ieri Trieste è stata avvolta da una misteriosa ed improvvisa nebbia densa che permane tutt’ora, ma lascia intravvedere qualche sprazzo di luce: il Boschetto che ho la fortuna di ammirare dal terrazzo appare leggermente perplesso dietro questa coltre grigia, ma qualche ciuffetto giallo qua e là mi ricorda che l’autunno è in pieno svolgimento e cercherò di cogliere quante più occasioni possibili per godermelo tutto, in ogni sua sfumatura.
Per altre fotine autunnali (e non) venite a trovarmi su Instagram.


Wow…anche in autunno il parco non smette di stupire! 😉
Paola: hai visto che bello? Vorrei tanto un corbezzolino sul terrazzo 😀
Stupendo quell’alberillo! Fa proprio allegria 🙂 …a me però piace molto anche il Trasacco 😀
Il tarassaco è il mio nuovo amichetto da terrazzo 😉
È stupendo! Soffice soffice
Io pollice verde zero, manco col vaso dei miracoli riuscirei a far crescere qualcosa! Per quanto riguarda le stagioni la mia preferita è la primavera, perchè poi c’è l’estate e quindi le ferieeeee!!!! 😀
Non ti credere che il mio pollice sia verde, eh! Fossi in te un vasetto anche piccino sul davanzale me lo procurerei, poi i miracoli arrivano. XD Sulla primavera posso essere d’accordo, l’estate ‘un mi garba perché fa troppo caldo!
Anch’io adoro l’autunno! Belle le tue foto, anche col cellulare! Continui a farmi venire voglia di vedere Trieste, prima o poi, un giorno… 🙂
Grazie! Trieste è sempre una buona idea (vabbè, si diceva così di Parigi, ma vale lo stesso!) e sono sicura che non ti deluderà quando verrai.
Sono sicura anch’io e non mancherò di visitare il parco San Giovanni 🙂
Che meraviglia il tuo parco *-*
Regala sempre scorci bellissimi!
ps: qui il senape impazza!!! Lì no???
Se un giorno verrai a Trieste ti ci porto! 😀
p.s.: davvero? Allora c’avevo visto giusto, magari in ritardo qualcosa arriva anche qui nell’estremo nord, m’accontento pure dell’ocra, va!
Mi piacerebbe moltissimo *-*