Neanche finito di scrivere nel post precedente che sto facendo di tutto per evitare le folle ed il caos… che mi sono ritrovata (di mia spontanea volontà) per diversi giorni consecutivi in zona rive, catapultata nel clima frenetico che precede sempre la Barcolana. Della regata più partecipata al mondo mi piace soprattutto il prima: i preparativi, il senso di anticipazione, l’arrivo delle barche, l’allestimento dei gazebo a due passi dal mare per il Villaggio Barcolana, le mostre e tutti gli eventi collaterali.
Le passeggiate in riva al mare sono una vera benedizione: ho ben sopportato anche l’affollamento, sempre più evidente man mano che si avvicinava la domenica della regata.
L’attenzione quest’anno era rivolta soprattutto alla salute del mare: Alice, un enorme pesce creato con bottiglie di plastica, ha fatto da sfondo a centinaia di foto e selfie in Piazza dell’Unità d’Italia, ed è stata il simbolo di questa edizione numero 51.
A sensibilizzare sul riciclo e riutilizzo della plastica (ma non solo) ci ha pensato anche la mostra Scart del Gruppo Hera, allestita nel bellissimo palazzo della Regione, proprio dietro la piazza: statue e quadri realizzati da vari artisti esclusivamente con materiali di scarto come cartoncini, pezzi di legno, cavetti, scampoli di stoffa, perline e vetri per evidenziare il lato bello e utile del rifiuto. I quadri erano veramente strepitosi, li ho trovati davvero creativi e realizzati in maniera fantasiosa ed efficace, soprattutto avendo modo di scoprire grazie alle didascalie con cosa erano stati realizzati.
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Domenica 13 splendeva il sole, i triestini e i turisti appassionati di vela si erano ben sparpagliati già di primo mattino nei vari punti strategici da dove osservare al meglio la gara: tutto a posto, ma mancava un elemento fondamentale… il vento. Dopo un’ora dall’avvio, alcune imbarcazioni erano ancora praticamente ferme, ben lontane dalla linea di partenza. È stata una regata lenta e un po’ sofferta che ha richiesto scelte tattiche complicate sia agli equipaggi in mare che all’organizzazione a terra. Alla fine si è deciso di anticipare l’arrivo alla seconda boa per facilitare le manovre.
A causa della foschia era impossibile rubare qualche immagine dal mio punto strategico di rito, ovvero il tetto di casa, quindi anche quest’anno ho seguito la diretta in tv, godendomi le inquadrature spettacolari della mia Trieste.
Nei giorni successivi, una volta smontati i gazebo, ripulite le rive e ristabilita la solita calma, sono finalmente riuscita ad andare a visitare un altro dei musei civici che avevo in lista da tempo, il Museo d’Arte Orientale, a due passi da Piazza Unità d’Italia: tre piani dedicati principalmente a Cina e Giappone di cui ho apprezzato soprattutto le stanze dedicate alle porcellane decorate, agli abiti in seta e alle stampe, oltre che alla sala all’ultimo piano con due armature Samurai che ho osservato ed ammirato a lungo.
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Il meteo continua a mostrare temperature quasi estive anche per la prossima settimana, ma inizio a cogliere qualche suggerimento dorato tra le chiome degli alberi, quindi facciamo largo all’autunno, grazie.
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31/10/2019
Ecco il video-ricordo di ottobre.
Woooowww !! Le tue foto della Barcolana le aspetto praticamente ogni anno e non mi deludi mai !!
Pensare che prima di conoscere te nemmeno sapevo esistesse questa regata!
Anche il cosiddetto collaterale mi entusiasma quest’anno…che meraviglia quei ritratti e quelle sete ricamate.
La moda ecologista del momento un po’ mi stanca ma devo ammettere che al di là dei dibattiti, ne nascono cose concrete molto belle, come queste che hai fotografato tu.
Dai che prima o poi l’autunno arriva e noi saremo prontissime !!
Un abbraccio
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Tra poco arriverà anche un videoino del pre-Barcolana.
Che bello far conoscere Trieste e le sue meraviglie, magari invogliando anche ad una visita, chissà! 😉
Previsioni meteo a parte (bora e pioggia dopo giorni quasi estivi) io lo aspetto a braccia aperte il mio adorato autunno.
A presto Simo ❤️