Le previsioni meteo dei prossimi giorni sono piuttosto laconiche e ridondanti:
Cielo sereno o velato e molto caldo.
Cielo da sereno a poco nuvoloso per velature ad alta quota. Venti a regime di brezza. Farà più caldo.
Cielo sereno o velato e farà decisamente caldo. Brezza sulla costa.
Cielo sereno e proseguirà il caldo intenso. I venti di brezza mitigheranno leggermente la calura diurna sulla costa, dove però di sera ci sarà più afa.
Ecco qua: fine della pacchia. Temperature intorno ai 25° e frescolino benefico alla sera? Me li posso scordare fino a ferragosto, bene che vada. Tradotto: si ricomincia a boccheggiare e a vivere da reclusi.
Quei santi temporalini e il benedetto borino hanno reso vivibili le ultime due settimane, spezzando il mio eremitaggio forzato. Ancora lontana dal poter realizzare le gite in programma, almeno ho messo il naso fuori dalla porta e ho visto che là fuori c’è ancora un mondo. Un mondo oltre al rione dove abito, oltre al supermercato sotto casa e alla gelateria, quest’ultima in particolar modo frequentatissima: pur non dovendo più camminare a velocità di crociera ed abitando a pochi passi, il gelato arriva a destinazione quasi sempre semi sciolto. Magari se non mi soffermassi ad osservare e fotografare i cantieri come fossi un vecchietto in pensione farei prima, in effetti.
Ormai ho disegnato una mappa mentale delle zone più fresche e ventose di Trieste dove poter passeggiare all’ombra e limitare i tratti di strada sotto il sole: mi porto a spasso neanche fossi un cagnolino obbediente. Entro in qualche negozio e in tre secondi netti decido se posso rimanerci o no, a seconda della potenza dell’aria condizionata (l’ideale sarebbe solo la funzione deumidificatore). Sugli autobus il dilemma è presto risolto grazie alla sciarpina estiva che mi porto dietro, fedele come la coperta di Linus ed immancabile come la bottiglietta d’acqua.
Già solo guardare il mare dà una sensazione di fresco e dove c’è il mare c’è la brezza marina, mia preziosa alleata. Esco solo in sua compagnia: se lei sparisce, io faccio altrettanto.
Anche nei portoni dei palazzi d’epoca c’è un bel freschino: ce ne sono così tanti e talmente belli che sembra di entrare in un museo invece che in un’abitazione privata; ultimamente ne ho trovati aperti un paio e mi ci sono intrufolata dentro senza troppi scrupoli.
E poi c’è sempre lui, il Parco di San Giovanni, e si sa che, oltre al mare, anche dove c’è verde c’è speranza di trovare freschetto.
So che continuare a consultare i canali meteo non aiuterà a scongiurare la temuta “estate settembrina” di cui si vocifera, ma non riesco a farne a meno. Se anche il mio mese preferito mi tradisce, non resta che riporre le speranze in ottobre.
P.S.: tutte le foto che vedete in questo post le ho scattate col telefonino nuovo di cui avevo parlato (non proprio bene) il mese scorso e devo dire che ero stata un po’ troppo frettolosa nel giudicarlo.
Che belle gite hai in programma?
Piccole cose per ora, principalmente musei e gite in giornata nei dintorni, poi più avanti spero di poter “osare” qualcosina che preveda di camminare oltre un’ora, il mio massimo per adesso dopo la frattura.
Mi è piaciuto vedere e conoscere meglio Trieste attraverso i tuoi occhi. Spero di vederla di persona prima o poi!!!
PS.che cellulare hai comprato? Anche io l’ho appena cambiato
Dici che Trieste può rientrare nei vostri programmi per #unacittàalgiorno? 😉
Il cellulare è un modesto LG Q Stylus, preso in promozione online: lo avevo scelto principalmente per il prezzo e per la possibilità di scrivere con la pennina direttamente sullo schermo.