In diretta dal terrazzo, dotata di beni di prima necessità quali portatile del folletto – pirullo per la connessione analogica – tavolino – sediolina – salatini – succo di frutta – musichetta allegra di sottofondo.
A dire il vero l’intenzione oggi era di recuperare quel po’ di sonno arretrato stamattina ed uscire nel pomeriggio: la prima missione è andata a buon fine, la seconda è andata a farsi benedire perché si sta troppo in pace qui a casuccia col sole tiepido di marzo che ti scalda la testolina ed una quantità indefinita di calabroni giganteschi (peso medio 15 chili) che ti ronzano felici attorno.
Quindi, caro parco relativamente vicino, mi sa che ci si rivede domani, tanto la curiosità della scoperta di questo ameno luogo me la sono finalmente tolta domenica scorsa in compagnia di Wippy, Lenny e del mio amichetto: siamo persino riusciti ad avere un incontro ravvicinato con un cerbiatto… noi tre, mentre Wippy guardava tutta piccina verso il cielo tra i rami degli alberi perché aveva capito “scoiattolo”. Capita!
Probabilmente era un po’ provata dall’intensità degli eventi recentemente vissuti: il glorioso rientro in biblio, la pizzata sabato sera assieme al toscano, la nottata col naso all’insù ad ammirare l’eclissi di luna (con gente apparentemente sobria che affermava di vedere disegnato sulla superficie lunare un coniglio con una ciotola di riso, mentre qualcun altro teneva testa al dibattito sostenendo invece di intravedere la Pimpa… boh!) nonché la mattinata al cinema a vedere un film unicamente perché “c’è Hugh Grant che mi fa sempre ridere!” (porello, funge da pagliaccio e non lo sa).
Dal canto mio, ormai sono una professionista degli spostamenti ottimali, intrecciando giorno dopo giorno combinazioni stile Sudoku di autobi e tram per giungere a destinazione… sempre col fiatone e appena in tempo, ma non mi pesa più di tanto perché quando torno a casa ho Trieste che mi strizza l’occhio dal muretto ed il mare che mi sorride durante il tragitto. Vuoi mettere! Adesso poi qui è tutto un tripudio di peschi in fiore (almeno credo che siano peschi): un autentico piacere per gli occhi, io li ho sempre adorati.
L’unica pecca di questa settimana è stata dover andare a sostituire una collega nella famigerata biblio dei miei incubi, dove un minuto ne dura dieci, l’addetta non si stacca dal monitor perché è impegnatissima a giocare a tetris o a stampare centinaia di buoni sconti da Internet e non manca mai il benedetto utente che ti sorride gentile cinque minuti prima dell’attesissima fine del tuo turno chiedendoti un libro che -fondamentalmente- nessuno sa nemmeno se esiste davvero o se è solo un mito.
Ho finito i salatini, ciao!
P.S.: avrei delle foto da postare ma ci rinuncio in partenza senza ADSL… me ne occuperò martedì!
just showing some love 🙂
🙂 In effetti non ti puoi lamentare hai 1 vista stupenda da casetta nuova! La prox volta mi attrezzo di makkina fotografica e si fanno tante fotine 😉 1 bacino