Domenica al museo. Idea vincente sotto ogni punto di vista: la prima domenica del mese i musei civici di Trieste sono ad ingresso gratuito, il museo in questione era in cima alla lista dei luoghi da visitare nella mia città ed il caldo infernale non faceva venir voglia di stare all’aperto un minuto di troppo.
Il Museo Revoltella si trova in una zona di Trieste a me molto cara, dietro Piazza Venezia, a due passi dal mare e all’ingresso della città vecchia con le stradine strette strette, le case color pastello con le persiane bianche, i localini e gli artisti di strada. Qui mi trasferirei all’istante, a due passi dalla piscina (che non esiste più, al suo posto ora c’è Eataly) dove hanno cercato invano di raddrizzarmi la schiena da piccola a suon di vasche, dalle biblioteche che ho frequentato per più di un decennio e dai recenti set a cielo aperto della serie tv La Porta Rossa.
L’edificio che oggi ospita il museo comprende il palazzo Revoltella e l’attiguo palazzo Brunner, annesso successivamente per ampliare lo spazio espositivo, dove attualmente si trova la galleria d’arte moderna.
L’atrio è maestoso, troneggiato da una parete gigantesca con incisa una citazione dal Fedro di Platone. La scala da cui si ha accesso ai piani superiori è magnifica ed è resa ancora più maestosa dalle sculture di Pietro Magni.
Le sale del piano terra sono dedicate al primo Ottocento, mentre nella saletta d’angolo c’è una vera chicca: la biblioteca, un autentico gioiello con tutte le scaffalature in legno intagliate contenenti volumi molto preziosi.
Al primo piano entriamo direttamente nelle stanze private del barone Revoltella: com’è stato per il Museo Morpurgo e per il Museo Sartorio, le sale personali che raccontano la vita di chi ci ha vissuto sono la parte che preferisco e che mi emoziona di più.
Si passa dalla sala da pranzo privata ad un salottino per poi entrare nel grande salotto verde, reso sontuoso da mobili dorati e ripiani in alabastro egiziano. Da questa sala, un corridoio conduce ad altre sale e salotti, ognuno un piacere per gli occhi: dopo l’orientaleggiante sala rossa e lo scrittoio si prosegue la visita al secondo piano.
Resto sempre a bocca aperta quando ammiro i pavimenti, i soffitti, le tappezzerie ed i tendaggi o i dettagli sulle porte.
Se il primo piano rappresentava la vita privata, il secondo invece era quello di rappresentanza, dedicato a ricevimenti e pranzi di gala. Questo si nota senza fatica già dal vestibolo e raggiunge l’apice massimo nella grande sala da pranzo, rivestita in stucco bianco con elementi decorativi dorati, a cui seguono una sala da ballo, il salotto azzurro, il salotto giallo ed altre tre salette.
I piani superiori, dal terzo al sesto, ospitano una collezione incredibilmente ricca di quadri e sculture dal secondo Ottocento al Novecento. Uno spazio espositivo così vasto e variegato è impossibile a mio parere da gustare per bene in un solo pomeriggio: mi sa che la prima domenica di settembre e magari anche quella di ottobre ci tornerò.
Un altro motivo non da poco per tornarci spesso è la terrazza, o meglio, la vista dal sesto piano: strepitosa!
Nonostante mi stessi liquefacendo, ci sono rimasta il più possibile, ad ammirare il mare di Trieste, i tetti, le barche, la vecchia lanterna, il “campanile” dell’acquario, Monte Grisa, il Faro della Vittoria e il Castello di Miramare in lontananza.
Informazioni pratiche sul Museo Revoltella le trovate sul sito ufficiale: potete seguire le novità sulla pagina Facebook e sul profilo Twitter.
Bravissima come sempre. Una meraviglia!
Erika, grazie mille. Non vedo l’ora di tornarci, col fresco però!!! 😉
immagino sarà cento volte meglio. Spero di visitarlo anche io. Nel frattempo grazie.
Prenditi tranquillamente mezza giornata, è immenso!
C’è un’ottima app che vi guida nella visita
Per chi fosse interessato:
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.divulgando.revoltella (Android)
https://apps.apple.com/it/app/museo-revoltella/id1121286312 (iOS)
grazie