Lo scorso venerdì sono uscita dalla biblioteca accaldata in maniche corte con due polpette di miglio in una vaschetta di plastica in mano, mentre il mio amico Nikon-dotato mi seguiva portandosi dietro la bici e ci appropinquavamo verso le rive per dare un’occhiata tra le bancarelle appena allestite e per goderci una chiacchierata a pelo d’acqua in attesa del tramonto… questo tramonto!
Solo una settimana dopo eccomi con la maglietta di cotone a maniche lunghe e collo alto, calzettoni al ginocchio e camminata stile saetta per restare all’aperto il meno a lungo possibile, causa freddo artico. E mò lo dico: non ci sono più le mezze stagioni! Toh.
Sto scantinando con gli aggiornamenti qui nel blog semplicemente perché non riesco a starmi dietro neanche col fischio. Succedono tante cose, grandi o piccole d’importanza a seconda del valore che si sceglie di attribuir loro, mille cambiamenti seppure il tutto pare immutato.
Mi sto concentrando su un ambito in particolare della mia esistenza, ma mantenermi focalizzata risulta spesso un’impresa titanica.
E quindi così, ciao.
Stupendo il tramonto sul mare… ma fa così freddo a Trieste? Da me oggi che è uscito il sole si stava bene di nuovo in maniche corte – col giacchino dietro – quel dolce freschetto di settembre che spero duri il più a lungo possibile (prima del grande gelo!)
La bora, Julia, è la bora. Sempre lei la colpevole.
C’erano 12°C, oggi per fortuna sembra di nuovo di essere in settembre e non in pieno inverno!
Capisco la furia, capisco che non si riesca a scrivere perché la vita rapisce tutto il tempo e l’entusiasmo di scrivere che si possa avere…
E’ un brutto furto, ma chi è creativo avrà sempre qualcosa da scrivere, anche quando è passata la milionesima ispirazione per mettere qualcosa nero su bianco.
Quella foto è da mozzare il fiato, per altro…
L’ispirazione c’è, ma manca -come dire- l’input di mettersi davanti alla tastiera a filtrare i pensieri per riversarli in un post.
I tramonti non smettono mai di affascinare, vero? 🙂