In un lontano giorno non bene identificato scoprii il significato del termine fisiognomica, ovvero quella disciplina secondo la quale è possibile dedurre il carattere di una persona dal suo aspetto fisico, in particolare osservandone i lineamenti del viso e le espressioni facciali, e mi resi conto che la attuavo più o meno inconsciamente fin dalla più tenera età.
Nel corso dei mesi passati ho consapevolmente messo fine a questa abitudine avendo preso una cantonata madornale che ho fortunatamente bloccato sul nascere e che mi ha poi permesso di godere dell’amicizia di una persona eccezionale. Dopo quest’esperienza ho messo in dubbio la (pseudo)scientificità di questa tecnica, anche perché ho come il dubbio che in molte occasioni mi remerebbe contro: credo di aver già scritto nel blog di quanto io abbia bisogno di un certo periodo di “rodaggio” con le persone e di quanto il mio esser (iper?)sensibile mi porti a diffidare ed agire sulla difensiva al minimo segnale di aggressività. Avere un atteggiamento più propositivo -seppur cauto- mi sta aiutando giorno dopo giorno a smussare certi spigoli e ad evitare le reazioni automatiche che con gli anni sono diventate così odiosamente familiari. Restano saldi alcuni punti fermi perché sono fermamente convinta che l’approssimazione ed il menefreghismo siano tra i mali peggiori dell’umanità, di questi tempi, e se dovessi scoprirmi indifferente ad abusi di potere e soprusi vergognosi sarei profondamente delusa da me stessa.
Che poi sia un’autentica figata incontrare qualcuno la cui sola presenza è in grado di metterti di buon umore nonostante le premesse di un pomeriggio fastidiosetto e poco gratificante siamo tutti d’accordo, no? 😉
a me sembra che ci siano in ballo delle belle belle energie… e dei begli incontri 😉
sbaglio??
Proprio così, speriamo di continuare ad alimentarle queste belle energie e di favorire altri incontri interessanti! 😀