Sulle note suadenti e dolcemente evocative dei brani della colonna sonora di Elizabethtown mi perplimo allegramente sul perché uno si ritrova, ad un punto X della sua vita, quasi a non riconoscersi più, e a non avere la più remota idea se sia o meno un buon segno.
Tutto ciò è avvenuto in contemporanea con la mia sempre più crescente voglia di vivere in una stanza arancione dal sapore vagamente orientaleggiante, con buona pace della mia collezione di maialini di peluche che non avranno più il dominio assoluto della prima mensola sopra la scrivania.
Nei giorni scorsi ho raggiunto uno degli scopi della mia vita (scherzo… però son soddisfazioni!), ovvero assistere alla nascita di un quasi-blog personale del mio moroso, dopo un anno di “no, perché tanto non lo aggiornerei”, “buh, non saprei cosa scriverci”, “ma no perché non ho mai tempo” e compagnia bella. E invece eccolo lì, in tutto il suo azzurrico splendore, con tanto di tag board consigliata affettuosamente da me stessa medesima.
Adesso mi manca solo di convincere la mia collega preferita di tutti i tempi (che forse ci sta già facendo un mezzo pensierino) e poi avrò raggiunto il Nirvana del blog-joining.
Lunedì potrebbe essere la giornata buona per realizzare (stavolta sul serio) uno dei sogni che mi accompagnano fin dall’acquisizione della capacità di intendere e di volere: entrare in uno studio di registrazione. Già… batteria, chitarra e basso hanno dato il loro prezioso contributo, e ora tocca al cantante rimboccarsi le maniche della canottiera 😉 e darsi da fare, sotto l’amorevole sguardo della sottoscritta che non vede l’ora soprattutto di arrivare al momento della registrazione delle versioni inglesi delle canzoni che abbiamo tradotto insieme.
E ora mi aspetta un’intensa mezz’oretta a fianco dei cassonetti della spazzatura in compagnia di ricordi d’infanzia stipati in zaini pesanti che non voglio avere più fra i piedi, letteralmente, visto che dimoravano sotto la scrivania.
Facciamo spazio a cose nuove e belle!