Pane, burro e luoghi comuni

Altri post

Non c’è stato verso di iniziare a scrivere questo post finché non ho inventato un diversivo per distrarre il mio critico interiore che continuava a bisbigliare che sono tutte *azzate.
Alla fin fine volevo proprio parlare di qualcosa che ha parecchia attinenza con le “vocine interiori”, per cui rovescio le carte -colpo di scena- ed imparo a sfruttare il fastidio a mio vantaggio.

Ripensando ad un banalissimo episodio accaduto venerdì scorso sul lavoro mi sono resa conto che nonostante tutti i ragionamenti e le prese di coscienza mi ritrovo a reagire a determinate sollecitazioni esterne sempre nello stesso modo impulsivo, stizzoso e sulla difensiva.
Non mi piace questo lato del mio carattere, per cui ogni volta che mi si ripropone mi rimprovero per poi ripromettermi che la prossima volta farò un bel respiro e non lascerò scattare quel meccanismo, bensì l’alternativa più pacata e -a parer mio- più politicamente corretta ed accettabile. Per piaceria? Assolutamente no, non sono interessata al compiacimento fine a se stesso. Il fatto è che io ho un’immagine di me stessa e quando le mie azioni non corrispondono a quello che la me nella mia testa avrebbe fatto il senso di fastidio è più o meno istantaneo. Quello che mi sfugge è proprio questa dicotomia: se la mia prima reazione è -appunto- la prima reazione, non dovrebbe corrispondere alla mia volontà? Perché invece si scontra con quello che invece avrei voluto fare potendo rivivere quella medesima situazione? Non è una mera questione di “col senno di poi siam capaci di tutti”, è proprio che vorrei modificare certi automatismi perché la loro essenza non mi rappresenta, o meglio non rappresenta quella che sento di voler essere.
A volte mi soffermo a pensarci talmente intensamente che perdo il senso del tempo e della realtà: è successo più di una volta di dover correre per recuperare minuti preziosi e non arrivare in ritardo perché non mi ero accorta di essere arrivata alla fermata dell’autobus a cui dovevo scendere!

La giornata di oggi mi sta proponendo un’altra occasione per riflettere su questa faccenda: d’istinto vorrei approfittare della domenica libera e del tempo incerto per starmene rintanata al calduccio nel mio caldissimo pigiamone morbidoso a cazzeggiare davanti al portatile, leggere qualche blog, ascoltare un po’ di musica, guardare un paio di episodi del mio telefilm preferito e niente più di questo. Che problema c’è? In teoria nessuno, dedicare una domenica uggiosa al relax sfrenato non è certo un crimine ma so già che poi stasera affioreranno i soliti sensi di colpa per non aver impiegato questo tempo per fare altro, nella fattispecie mettere ordine nell’armadio ed altre attività ugualmente divertenti. Che sia solo pigrizia? Non lo so, ‘sto giro va così.

Skeeter Phelan

4 commenti

  1. Interessante spunto per ragionare su se stessi… non so quale sia stato l’aneddoto sul lavoro che ti abbia fatto ragionare sul fatto che certe reazioni vorresti cambiarle, vorresti imparare a non averle più, perché senti che ti rappresenta qualcos’altro…
    Pensando a me, posso dire che anche io ho avuto una fase di “Oh**zzo, quanto ci sarebbe stato meglio far così, anziché cosà…!” con una rabbiolina data dal fatto che avrei voluto saper essere diversa nella reazione… e capisco anche cosa intendi quando dici che, se la prima reazione è quella, non ha senso volerne un’altra, perché sarebbe artefatta e invece tu senti che quella che vorresti avere descrive la vera te.
    Ecco… hai proprio ragione tu!!

    La mia teoria riguardo questo discorso è simile alla tua, perché noi quando nasciamo siamo semplicemente allo stato brado, poi vediamo un po’ le cose, la vita, e scopriamo che c’è tanto altro. Il nostro Io inizia a voler emergere, ma noi siamo ancora in mezzo alla strada che ci porta dal nostro status selvatico fino a quelli che diventeremo… e ad un certo punto ti scoprirai esattamente come tu senti di essere.

    Collegandomi al fatto del lavoro, ad esempio, ma si può estendere anche a tanti altri contesti, io mi sono spesso mangiata le mani per le mie reazioni. In seconda battuta, avrei sicuramente detto/fatto qualcosa di più. Ma non con il senno di poi, semplicemente pensando “Ehi, ma io non sono così molliccia/stronza!” e dopo centomila volte che mi è capitata la stessa cosa, è come se la mia ribellione personale del dopo si sia fatta strada attraverso una piccola porticina scavata giorno per giorno.
    Da quella porta è uscita la VERA me che, confrontandola con quella di prima, sembrerebbe tutta un’altra persona.
    E’ il tempo che scalfisce gli angoli e leviga il carattere… poi vieni fuori tu e sarai sempre più in pace con te stessa!

    (sono seeeempre troppo prolissa 😀 I know!)

    • Ecco, bravissima: il tempo leviga il carattere e io lo agevolo -diciamo così- aggiustando il tiro ogni volta che ricasco nell’errore, sperando che serva per la volta successiva, confidando che succeda sempre meno spesso.
      Facciamo in modo che la porticina diventi un bel portone ampio! 😉

Cosa ne pensi? Lascia il tuo commento (mi spiace per il fastidio del reCAPTCHA, ma non si può togliere).

Scrivi il tuo commento qui
Scrivi il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.


Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

SEGUI IL BLOG

194Mi piaceMi piace
188FollowerSegui
3,412IscrittiIscriviti

Post simili

Potrebbero interessarti
altre storie da leggere

Intanto così…

50 giorni. Dovrò aspettare questa quantità assurda di tempo prima di poter (forse, si spera!) riavere l'ADSL a casa. Nel frattempo ho la penna...

Tormentoni pre-autunnali

Se le previsioni meteorologiche per l'esterno fanno emigrare i fanatici dell'ultimo sprazzo di tintarella, quelle interne alla biblio sono ottime, grazie alle ferie di...

A volte ritornano

Sicuramente questo video farà la vostra giornata! Ecco il primo trailer del film tratto dalla serie A-Team di cui già vi avevamo parlato qualche...

Vuoi leggere altri post?
clicca qui per andare all'archivio