Ieri mi sono ritrovata tra le mani un opuscolo dove ho letto che a 30 anni s’incontra la prima tappa biologica, che corrisponde al principio d’invecchiamento della pelle e alla comparsa delle prime rughe. Gnec, bella fregatura!
Intanto io mi godo -per modo di dire- due bellissime occhiaie violacee, merito sia dell’ormai infaustamente famoso vicino del piano di sopra, sia del delicatissimo mega-raffreddore che mi sono guadagnata probabilmente martedì sera a UdinU dov’ero andata con il mio amico per godermi una delle speciali cenette di sua mamma. Paradossalmente la serata è trascorsa in maniera più piacevole e spensierata rispetto a quando io e lui stavamo insieme, comunque mi ha fatto piacere ritornare là perché non mi andava l’idea di sparire nel nulla.
All’andata, visti i suoi imminenti 15.000 esami della scuola di specializzazione, ci siamo ripassati insieme le Georgiche, mentre al ritorno lui mi ha declamato sottovoce per tutto il tragitto la storia di Roma secondo Tacito: appassionante, più di una telenovela! Ora so tutto sulle vicende di Orfeo ed Euridice e l’azzurrino Proteo, e pure su Galba e Pisone (poraccio).
Io e il folletto intanto sfruttiamo al massimo le nostri sublimi arti pensatorie per sviscerare tutte le opzioni in nostro possesso per la questione casa: la mansarda di cui parlavo nel post precedente andava vista, ma era veramente molto più piccina di quanto mi fossi immaginata, e soprattutto era ancora in avanzata fase di ultimazione dei lavori. Il soppalco però resterà qualcosa di estremamente desiderabile per me, e la terrazza a vasca sui tetti con effettiva totale vista mare era notevole, pur nelle sue ridotte dimensioni (ma un tavolinetto con due sediole ce lo si faceva stare, magari con assurdi giochi d’incastri, solo che poi per alzarsi bisognava progettare un bottoncino con l’auto-espulsione). Per il momento non abbiamo altri appartamenti succosi, ma non disperiamo.
In biblio è stata una bella settimanina intensa, con un mercoledì passato in trasferta -da sola per giunta- ma per fortuna senza troppi traumi, escluse ovviamente le proteste del mio naso già sofferente per la troppa polvere vagante. Ieri invece turno mattina/pomeriggio nella “mia” biblio, dove ho rispolverato definitivamente il mio inglese in stato comatoso (infatti sentivo meno il cigolio dei meccanismi e l’affaticamento dei miei due neuroncini mentre spiegavo i perché del mondo a due tedesche e ad una polacca proveniente dalla Polocchia… pensavate dalla Polonia, vero?) e ho guidato per le impervie strade dell’edificio la mia collega che doveva imparare a fare la chiusura, guadagnandomi un meritato passaggio fin sotto casa con risparmio di quasi mezz’ora, prontamente impiegato con strafogo di patatine “gusto grigliata” e riposino propedeutico a prevenire l’influenza (a pensarci bene forse anche le patatine hanno effetti curativi perché mi sento meglio).
Oggi me ne resterò a casa al calduccio, e stasera ho a cena il mio cuochetto personale che mi vizia più di quando eravamo morosi (mi porta le puntatine registrate dei Griffin, mi prepara la cioccolata calda, mi fa trovare i biscotti fatti in casa…), mentre domani mi dedico alla mia amichetta Wippy che ormai nel Goriziano mi è già diventata un pezzo grosso nel settore industriale.
Eh, me li scelgo bene gli amici fidati: pochi ma eccellenti!
anche io dico sempre Polacchia!! lool…
sai che a questo punto mi sa che i ragazzi è meglio averli come amici che come morosi.. sono più teneri e disponibili forse…