La verità

Altri post

È angosciante sentirsi soli anche quando si è in compagnia di persone che, tutto sommato, male non ti vogliono.
Ricorre spesso ultimamente nei miei pensieri il concetto di “normalità”. Vorrei essere normale, o meglio, sentirmi normale. Invece percepisco la presenza indesiderata di una parete di vetro infrangibile tra me ed il resto del mondo, come se fossi ormai diventata irraggiungibile da chiunque. Quando ti sembra che tutti gli altri siano diversi da te e siano impossibilitati a capirti forse è quasi scontato allontanarsi. Immagino di non essere la prima a sentirsi un’aliena, ma questa certezza mi è di minimo conforto.

Si usa dire che c’è sempre una via d’uscita: ho imboccato la strada sbagliata, quella che mi avrebbe dato l’apparente lusso di non dover faticare, ma ora non ho la famigerata terza opzione che sostengo essere spesso la vincente. Credo che le mie uniche scelte possibili siano proseguire o tornare indietro al punto in cui mi era apparso un bivio tra le nebbie e io -stanca e sfiduciata- ho scelto di andare a destra invece che a sinistra perché non volevo farmi largo nella vita lottando coi denti e con le unghie, non essendo consapevole all’epoca che mi stavo metaforicamente scavando la fossa da sola. E mo’?

Mi sento come se fossi sempre nel posto sbagliato, ma non sono sicura che esista quello giusto. Certo non è già bell’e pronto ad aspettarmi, dovrei rimboccarmi le maniche e tirarlo su dal niente con amorevole pazienza. Solo che a quasi trentadue anni ad una che ha avuto problemi di tempistiche sbagliate fin da prima di nascere di amorevole pazienza ne è rimasta ben poca, quindi tocca arrangiarsi con quello che c’è, ovvero testardaggine e quel pizzico di insano squilibrio che tutti purtroppo giudicano con saccenza ed etichettano come immaturità.

Voglio che quei pochi momenti che riesco a ritagliarmi in cui riesco ancora a sentirmi innamorata della vita non siano così sporadici: non sarebbe bello trovare ogni giorno un motivo per aver voglia di cantare e ridere, anche se apparentemente agli occhi di qualcun altro sta andando tutto a rotoli? Perché tutti si aspettano certe mosse da me e io non so cosa darei per mandarli tutti a cagare e reimpossessarmi della vera me stessa, se c’è ancora una speranza di poterlo fare, ovvero se un domani mi rendessi conto che lei possa ancora stare bene in questa dimensione, altrimenti meglio non risvegliarla o ne soffrirei troppo.

Sparse © leeliah99.altervista.org

8 commenti

  1. Scusa se mi permetto ma a 32 anni hai tutto il tempo che vuoi per cambiare le sorti della tua esistenza; il fatto poi di sentirsi soli e distanti da tutti quelli che ti circondano non significa essere sbalgiati ma solamente un po’ più sofisiticati e basterebbe incontrare la persona giusta ( che sicuramente esiste) per rendersene conto. Tentare di snaturarsi sarebbe un errore ( tornare al bivio nebbioso ), fede e pazienza portano molto lontano. 🙂

    • Grazie per aver espresso il tuo punto di vista, non so se posso sostituire “sbagliata” con “sofisticata” ma ci rifletterò su. 🙂

  2. Una vita priva di stimoli è deprimente.. mi piacerebbe dirti che la soluzione c’è e che presto arriverà qualcosa di migliore ma sarebbe illudere anche me stessa. Se arriva qualcosa di migliore la vita è abbastanza lunga da toglierci presto o tardi quel qualcosa. Star meglio si può ma solo da dentro, pensar troppo intossica la vita. Non serve a niente cercare la comprensione degli altri dato che solo a noi stessi interessiamo davvero. Già fatichiamo a comprenderci da soli come si può pretendere che lo facciano gli altri?. Lo dici tu stessa che ti senti nel posto sbagliato ma NON sei sicura che esista quello GIUSTO. Se la soluzione non c’è o è difficile da realizzare quantomeno bisognerebbe darsi pace (lo dico anche a me stessa). Penso che la vera te c’è ed è a prescindere dalle contingenze esterne.

    • Ciao. Infatti neanch’io voglio illudermi, anche se mi capita molto spesso di costruirmi giganteschi castelli in aria che finiscono sempre col rivelarsi in tutta la loro fragilità, essendo basati su pura fantasia. Mi sa che entrambe galoppiamo troppo coi pensieri, analizzando tutto nei dettagli e nelle sfacettature più microscopiche, ottenendo poco più che confusione e frustrazione.
      La “vera me” è ancora qui senz’altro, ma le circostanze cozzano rumorosamente coi suoi desideri più profondi e l’arte del compromesso nasconde ancora molti segreti. Mi darò da fare.
      Grazie del passaggio.

  3. “Mi sento come se fossi sempre nel posto sbagliato, ma non sono sicura che esista quello giusto”: semplicemente con queste parole hai reso perfettamente l’idea di come mi sento anch’io in questo momento. Il dover rispondere ad aspettative, il sentirsi intrappolati in una vita in cui non ci si sente di esprimere il nostro vero “se stesso”, purtroppo mi sono assai familiari. Leggo dai commenti che siamo quasi coetanee.. è normale sentirsi come se la propria vita fosse già tutta decisa, arrivati (solo) ai 30 anni? non lo so.. come vedi non riesco a darti risposte, ma solo a formularti(mi) altre domande.. quel che è certo è che non sei sola.
    un abbraccio, Cristina

    • Grazie Cristina.
      Ci sono dei momenti in cui uno proprio non si sente di appartenere alla dimensione che lo circonda, ma così è. Fortunatamente capitano ogni tanto delle giornate in cui qualcosa va per il verso giusto e si recupera un pizzico di fiducia nel domani. Mi sento dire spesso che a trent’anni ho ancora molto da vivere e da scoprire, certo, ma resta l’amarezza per quello che è andato sprecato finora ed il timore di proseguire dovendo andare a zig-zag invece che dritti per la strada giusta.
      A presto!

  4. Be’, è più o meno da quando avevo 10 anni che ho iniziato a sentirmi un po’ diverso, e continua tuttora. Ho sempre pensato di cambiare vita, che so, di fare come nel film “wild” (fuggire dal mondo moderno e vivere nella natura) fregandomene di tutto il resto, oppure raccogliere i pochi miei risparmi e cambiare paese, e partire senza certezze. Ma c’è sempre stata una scusa “no adesso devo pensare alla scuola; no adesso devo pensare al lavoro” e penso che se non trovo il coraggio finirò come un vecchio pieno di rimorsi e di lamentele che passa le sue giornate a guardare la prova del cuoco e a lamentarsi. Sinceramente, in qualsiasi caso, sono contento di non essere uguale alla massa, almeno per come sono fatto dentro.

    Per la cronaca le mie preferite sono Robot Boy, The Messenger e Irridescent; mi ha un po deluso questo nuovo album, avendo cambiato genere i linkin hanno perso qualche punto. E ci sono troppe tracce “vuote”: quelle che durano 20 secondi e non cantano

    • Ciao,
      anch’io ci penso spesso a tagliare i ponti col passato e ricominciare facendo tabula rasa, ma come vedi sto ancora qui a blaterare nel mio blog. 😉
      Fa piacere trovare un estimatore dei Linkin Park: sul nuovo album avevo qualche incertezza iniziale mista a curiosità ma non ne sono rimasta delusa. Ho capito il loro concetto di fare un album in cui le canzoni avessero un filo conduttore e potessero essere ascoltate come un insieme, quindi hanno inserito quei micro-pezzi strumentali. Come gruppo continuano a piacermi ormai da un decennio e ce ne vuole a farmi cambiare idea! 🙂
      Grazie del tuo commento e di essere passato di qua.

Cosa ne pensi? Lascia il tuo commento (mi spiace per il fastidio del reCAPTCHA, ma non si può togliere).

Scrivi il tuo commento qui
Scrivi il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.


Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

SEGUI IL BLOG

194Mi piaceMi piace
188FollowerSegui
3,412IscrittiIscriviti

Post simili

Potrebbero interessarti
altre storie da leggere

25 aprile al parco

Dice un proverbio cinese: quando piove lo stolto impreca contro gli dei, il saggio si procura un ombrello. Così abbiam fatto, per celebrare degnamente il...

Che hai fatto quest’estate?

L'estate sta finendo, ma agosto è ancora qui, pur con settembre che incalza. Spero di riuscire ad evitare del tutto quest'anno il domandone "che hai fatto...

Le prime fragole

Sono in terrazza mentre viene giù una grandinata con tutti i crismi e il cielo propone uno show di lampi e fulmini come non...

Vuoi leggere altri post?
clicca qui per andare all'archivio