Era da quando avevo lasciato la casetta nel bosco che non prendevo il tram: all’epoca era il mio mezzo di trasporto preferito e ne sentivo un po’ la mancanza, così l’altro giorno ci sono salita a scopo puramente turistico per raggiungere la piazzola dell’Obelisco di Opicina e farmi una passeggiata sulla Strada Vicentina, meglio conosciuta con il nome di Napoleonica (per approfondire).
La giornata non era granché: cielo coperto da nuvoloni, principio di allergia stagionale in anticipo, spalla e ginocchio parecchio arrabbiati. Alla fine ha vinto la mia testardaggine però e questo panorama mozzafiato su Trieste è stata una degna ricompensa.

Il periodo migliore per passeggiare qui è senza ombra di dubbio l’autunno, ma anche in questa stagione scegliere la Napoleonica ha i suoi vantaggi perché offre riparo dalla famigerata bora ed infatti, appena imboccato il sentiero, si percepisce la differenza tra il freddo pungente avvertito nella piazzola e la calma di vento che la barriera naturale fornita dagli alberi regala.

Speravo in qualche scoperta vegetale, ma non ho trovato nulla che offrisse semi da poter trapiantare in vaso sul terrazzo: ho notato una quantità al limite dell’infestante di asparagina ed un mucchio di altre piantine di cui non conosco il nome, ma che sicuramente assomiglia a Qualcosa Officinalis. In compenso ho potuto constatare nuovamente la mia totale incapacità di riconoscere gli alberi, ripromettendomi di studiare da brava su un manuale serio per evitare ulteriori figuracce.





(cit. Gandalf, per i non-Tolkeniani)
Mi domando fin troppo frequentemente quale sia il meccanismo fisico o psicologico per cui certe giornate si trascinano in un inconcludente nulla di fatto, mentre altre magari partite in sordina ti consentano con tua stessa sorpresa di mettere il turbo e fare qualcosa che stavi rimandando da mesi, se non da anni, nei casi peggiori (nel mio specifico caso, essendo una vera professionista, addirittura da decenni!).
Prossime missioni: castelli. Eh sì, perché noi triestini siamo spudoratamente fortunati e mica abbiamo un castello solo a disposizione di cui vantarci. Quindi, cari i miei castelli di Duino e di Miramare, rimanete lì dove siete che presto ci si vede.

Quanti luoghi interessanti nascode la tua Trieste! 🙂
Grigissimo anche qua!
Un abbraccio
Camilla
Così quando verrai in gita hai già mezzo itinerario pronto. 😉 Buona giornata, anche se piovosa.
Ho consigliato il tuo blog a una mia carissimissima (issima issima) amica d’infanzia. Lei si è trasferita da poco nella tua città (bella) e il tuo blog è un modo secondo me per innamorarsene subito subito :).
Anche perché noi torinesi facciamo molta fatica a tradire con il cuore la nostra città. Però almeno con la mente e gli occhi possiamo provarci ;).
Sono onorata, davvero! ☺️ Io sogno di andare a Torino per visitare il Parco del Valentino, in particolare il giardino del Borgo Medievale, e fino a poco tempo fa seguivo il blog di una torinese che ne parlava in modo così poetico ed emozionante che me ne sono un po’ innamorata pure io (peccato l’abbia chiuso).
La propria città resta sempre casa, ma spero tanto che la tua amica si trovi bene a Trieste e non si faccia intimorire dal fatto che qui parlano tutti in dialetto (se dovesse avere bisogno di un’interprete dille che mi contatti). 😉