Dubbi sul fatto che la musica sia terapeutica non ce ne sono, lo diamo per assodato. Che il mondo pulluli di gente arrabbiata e arrogante, purtroppo, nemmeno. Per fortuna la musica arriva in aiuto di chi non ne può più di menefreghismo e violenza verbale: due momenti durante la settimana passata che mi hanno prima dato la carica e poi rimesso in contatto col mio Maestro Shifu interiore.
Al Teatro Rossetti era in programma uno spettacolo del gruppo inglese Stomp, formato da ballerini, acrobati e percussionisti che creano musica senza strumenti tradizionali, ma utilizzando bidoni, coperchi e oggetti di uso comune. Alcuni di loro hanno regalato un piccolo assaggio con un’esibizione in Piazza Unità d’Italia nel pomeriggio, beccando uno dei pochi momenti di sole e caldo dell’intero mese di novembre… ah no, è maggio, mi sono confusa.
È stato divertente ed energizzante, e poco male se sono riuscita a guadagnare la prima fila solo a performance conclusa: le percussioni si sono fatte sentire in tutta la piazza e ci voleva proprio un po’ di sano casino. Anche da vedere è stato piacevole ed interessante.
Dal video che ho girato e postato qui sotto si evince chiaramente il motivo per cui preferisco dedicarmi quasi esclusivamente alle fotografie. 😁
Assurdo come ho quasi rischiato un colpo di calore saltellando con gli Stomp, mentre dopo neanche mezz’ora affrettavo il passo per tornare a casa perché stava ricominciando a piovere: le prime goccioline non mi hanno però impedito di notare (e fotografare… cogliere mi pareva brutto) che nel giardino dei vicini sono maturate le ciliegie e la voglia di clafoutis inizia a farsi presente. Dai, che sennò dopo arriva di botto la caldana e chi ha voglia poi di accendere il forno? Mezze stagioni, vi rimpiangiamo un po’ tutti.
In attesa di sfornare qualche dolcetto sfizioso ci si gode il roseto del Parco di San Giovanni, che anche in questa primavera travestita da inverno -bontà sua- è un paradiso terrestre. I venerdì di maggio sono un appuntamento fisso ormai con Rose Libri Musica Vino e finalmente ho potuto sedermi su uno dei tanti sgabellini colorati messi a disposizione tra le rose per godermi un concertino del mio strumento preferito, l’arpa.
Mentre qualcuno assaggiava con ammirevole dedizione i vini proposti, io ammiravo le arpiste (e un arpista) di Arpeincoro, i loro bellissimi vestiti e soprattutto le loro meravigliose arpe. Ero incuriosita dalla descrizione del gruppo letta sulla pagina Facebook in cui c’è scritto che seguono “un metodo elaborato secondo una concezione olistica nel quale non viene utilizzato lo spartito, bensì l’antica tradizione di insegnamento orale: ogni brano viene scomposto in unità didattiche più piccole e ripetuto a memoria fino alla completa acquisizione”.
Nonostante l’umidità che ha dato qualche problema alle corde (data la bravura dei musicisti noi spettatori non ce ne siamo nemmeno accorti) è stato bellissimo. Potendo appoggiare la macchina fotografica, stavolta il video è venuto meno “da mal di mare”.
Un concerto d’arpe in un roseto meraviglioso: lo facciamo diventare un appuntamento fisso del venerdì?
Intanto ci ritagliamo dei momenti di quiete tra un acquazzone e l’altro, cercando la pace e soprattutto il silenzio (e meno persone fastidiose possibilmente, grazie).
Sabato arriva il BioEst e spero anche una tregua dalla pioggia.
Grazie! Anche per noi di Arpeincoro è stato bellissimo suonare tra le rose… e tutti voi sugli sgabellini… accoglienza fantastica! Trieste sempre meravigliosa!
Spero tanto ci sarà presto occasione di potervi sentire di nuovo, mi avete svoltato la settimana! ❤