Eravamo quattro passi a Barcola

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Non pretendevo così tanto quando ho chiesto una tregua dai troppi giorni di troppo caldo e di troppa afa, ma quando ho visto questo cielo da kolossal epico mi sono detta che era la giornata ideale per una passeggiata a Barcola, un’altra delle tappe nella mia lista “Cose che non faccio da troppo tempo”.

Non mi pareva vero di dovermi infilare la giacchina a vento e di sentire un brividino appena uscita di casa, quando un generoso rèfolo di bora mi ha accompagnata fino alla fermata dell’autobus.
Come avevo previsto, non c’era praticamente nessuno, tranne un paio di temerari vecchini che nonostante le temperature autunnali sguazzavano arzilli tra le onde. Il lungomare era pressoché deserto. Il cielo sopra la mia testa era di un blu quasi surreale e no, non avevo portato con me un ombrello (ho fatto bene, non è servito).

Barcola ad agosto © leeliah99.altervista.orgBarcola ad agosto © leeliah99.altervista.orgBarcola ad agosto © leeliah99.altervista.orgBarcola ad agosto © leeliah99.altervista.orgBarcola ad agosto © leeliah99.altervista.org

Che pacchia poter passeggiare col rumore del mare nelle orecchie e sentirsi come in mezzo ad un sandwich di blu: non fosse stato per quella sottile striscia di luce e nuvole bianche, cielo e mare sarebbero stati un tutt’uno.
Camminavo con davanti agli occhi il Castello di Miramare, che rivedevo dopo pochi giorni dalla mia ultima visita, soddisfatta di aver quindi in qualche modo già mantenuto la promessa di non far passare tanto tempo come la volta scorsa.

Barcola ad agosto © leeliah99.altervista.orgBarcola ad agosto © leeliah99.altervista.orgBarcola ad agosto © leeliah99.altervista.orgBarcola ad agosto © leeliah99.altervista.org

Il mare così, quando sembra di essere in inverno, è come lo preferisco. Evito Barcola e paraggi d’estate perché si fa fatica a muoversi da tanto è gremita di gente sdraiata che prende il sole, occupando ogni centimetro quadrato a disposizione, anche sugli scogli. Fa allegria, perché è una qualità così tipicamente triestina fiondarsi al mare anche se solo in una breve pausa pranzo, per fuggire dagli uffici, ma non fa per me. Ricordo però le mie lunghe e frequenti pedalate adolescenziali, a schivare corpicini distesi intenti nella lettura, in una pennichella o semplicemente ad abbronzarsi.
L’altro giorno invece non c’erano slalom da fare, si sentivano le grida dei bambini intenti a giocare in pineta, il fruscio della bora tra i rami degli alberi e quel poco di rumore di traffico di sottofondo che se ci si concentra abbastanza sul suono delle onde si riesce ad eludere quasi del tutto.

Barcola ad agosto © leeliah99.altervista.orgBarcola ad agosto © leeliah99.altervista.org

È stata una bella passeggiata, rigenerante e rinfrescante, da rifare quanto prima, magari senza la bora, così evito di pensare ogni due passi oddio, adesso finisco in acqua.
Sarò banale e ripetitiva, lo so, ma che fortuna abitare in una città così bella come Trieste!

8 commenti

    • Mare d’inverno tutta la vita! 😀 Il cielo era minacciosissimo, molto furbo da parte mia uscire senza ombrello.

    • Agosto non è stato clemente quest’anno. Speriamo almeno in un autunno “autunnoso”, nonostante le pessime premesse.

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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