Citando un luogo comune dichiaro che non si finisce mai di imparare e che le persone possono rivelarsi molto diverse da come uno se le poteva immaginare, basta sentire entrambe le versioni di un certa situazione dalle parti coinvolte.
Così, ecco che mi ritrovo a dovermi pesantemente ricredere su un punto saldo, mantenendo al tempo stesso un livello di diffidenza vigile che il ricordo delle batoste passate non mi permette di abbassare. Non è facile da digerire perché mi ritenevo ormai immune da certi biechi giochetti, ma evidentemente la mia natura “da buona” ha voluto per l’ennesima volta vedere quello che di positivo poteva nascere da un legame creatosi (a questo punto mi vien da dire “apparentemente”) in maniera del tutto spontanea.
Una delle cose che mi disgusta di più è l’opportunismo, quando ci sono in ballo dei sentimenti: non è giusto fingere (perché è questo che fa quel tipo di persone, no?) di tenere a qualcuno solo perché in quel preciso momento della propria vita fa comodo per altri fini. O perlomeno che ci sia la decenza di essere chiari e di non illudere nessuno.
Io, non so se a causa della mia galoppante stupidità in materia di “imbrogli” o piuttosto della salda diffidenza di cui sopra, mi tengo ancora stretto il beneficio del dubbio, ma ammetto che la presa si sta via via allentando col passare dei giorni, complice anche una chiacchierata sull’argomento con una terza persona che secondo me ha centrato il punto e il cui parere -guarda caso- coincide col mio, senza che ci fossimo parlate prima.
Martedì pomeriggio il mio moroso mi ha fatto una sorpresa molto gradita comparendo in biblio e restando fino alla chiusura, quando poi ci siamo diretti lui in stazione a prendere i biglietti per la discesa in Basilicata di oggi, e io a ritirare la nostra cena in formato pizza.
Ieri invece mi sono calata nel ruolo di tutor perché mi hanno affidato la ragazza del “team sostitutivo” della coop, ovvero colei che accorrerà prontamente qualora io o la mia collega dovessimo chiedere permesso o ferie. La conoscevo già perché veniva a studiare lì spesso, per cui dopo una mezz’oretta di spiegazioni varie siamo passate a giochin-giochini: e come resistere dopo aver scoperto che sul suo magnifico cellulare era installato “Trivial Pursuit”?
A proposito, sto prendendo in considerazione l’idea di prendermi quello stesso modello: mi frena l’idea di dover passare a 3 perché io ho un attaccamento quasi morboso nei confronti del mio numerino Vodafone. Però il cellulare dovrei proprio cambiarlo perché doverlo ricaricare in media ogni 2 telefonate perché la batteria si scarica subito non è propriamente uno sballo! Ci penserò.
Ultima cosa, tanto per esorcizzare: appena alzata ho starnutito tipo dieci volte di fila e la gola è già lì che organizza falò sulla spiaggia… basti pensare che ieri un bacillo mi ha chiesto un testo d’esame in prestito! Pietààààààààààà!!!