Chissà se questa magica tisanella sarà davvero in grado di “cavarmi” l’ansia (in triestino cavar vuol dire togliere)?
O invece non sortirà alcun effetto e mi ritroverò nuovamente triste e sconsolata a canticchiare sulla musichetta di Viva Topolin?
Ma quanti problemi che mi causa ‘sto pancin? E perciò noi gridiam calmati intestin!
Ok, d’accordo, mi preparo e vado in palestra… magari mi passa questo momento di follia estemporanea.
@ 17.57
Sono rientrata giusto in tempo per essere informata da uno scoraggiatissimo folletto che siamo ormai giunti al fatidico punto di non ritorno: dopo due mesi di beatitudine a seguito del trasloco dei nostri detestati vicini del piano di sopra sono arrivati i nuovi inquilini che vogliono rivoluzionare tutto, e intendo proprio tutto, dalla prima all’ultima piastrella, compreso il ribaltamento incondizionato del bagno e il buttamento giù di porte. Ma che bello!!! Io già soffrivo d’insonnia per conto mio, adesso con i lavori di trapanamento e distruggimento impietosi di prima mattina chi mi salverà? Altro che Kawansia… Miracolin mi ci vorrebbe, altroché! Aiudoooooooooooo!!!
In palestra è andata piuttosto bene a livello umano, escludendo l’indesiderosa presenza di 6, dico 6, teen-agers che si spostavano rigorosamente tutte in blocco, incapaci nel frattempo di staccarsi dal cellulare, persino durante gli esercizi.
Credo che ormai più che ridere faccio tenerezza, specialmente ai fedeli vecchietti con un fisico che manco Indiana Jones alla loro età se lo sogna! Complimenti davvero per la costanza!
Piccola considerazione: se si vuole accendere la luce in una stanza basta premere un interruttore, ma se si vuole smettere di essere ansiosi rispetto a certe questioni, cos’è che bisogna fare *concretamente*?
Ciao Ally, sono tornato a farti visita: il consiglio che ti do è di affrontarle le ansie a viso aperto costi quel che costi. Anche se ti può sembrare impossibile pensati da qui a tra 1 mese, un anno. Ci soaranno ancora le ragioni di oggi? secondo me non te ne ricorderai nemmeno, quindi, fatte le dovute derivate: DIKETEPREOKKUPE? 🙂
Lo so, lo so: nella stragrande maggioranza dei casi le fonti delle mie ansie sono vergognosamente “immature”, me ne rendo conto.
Sabato scorso ero in macchina con un’amica che mi raccontava i suoi disastri sentimentali e fingendo di rivolgersi a me cercava di auto-convincersi che la cosa migliore sia *in ogni caso* di lasciare che il destino faccia il suo corso: noi non possiamo opporci, quindi non ci resta altro che accettare ciò che accade passivamente, senza opporre resistenza.
A me hanno detto spesso che tendo un po’ al fatalismo, ma di stare a guardare mentre la mia vita prende direzioni che non ho scelto io consapevolmente non ci sto. Da qui molte delle mie ansie. Dubito che si sia capito qualcosa però.
Ma il DIKETEPREOKKUPE dici che lo trovo in erboristeria? 😀
Ciao Ally, fai bene a batterti, dicevo solo che le ansie non si controllano ma che le possiamo contestualizzare e sterilizzare, o esorcizzarle se preferisci. Il fatalismo non c’entra nulla. Quando sei in mezzo al guado ci sono due possibilità: ti lasci andare e vieni trascinato via o cerchi di arrivare dall’altra parte. Il fatalismo ti porterebbe a rimanere lì ad aspettare gli eventi… magari l’altra riva si avvicina a seguito di terremoto o magari arriva qualcuno che è in vena di aiutare… Approposito, quando comincio la commercializzazione del DIKETEPREOKKUPE ti dirò dove trovarne dalle parti tue 😉
Ciao Paolo! Sono assolutamente d’accordo con quello che hai scritto sull’esorcizzare le ansie. La tendenza al fatalismo secondo me c’entra un pochino perché se ti lasci prendere la mano tendi ad avere un certo tipo di atteggiamento che altrimenti non avresti, ad esempio rimanere immobile mentre intorno a te si scatenano gli eventi, creando nella tua mente una terza opzione che provoca ulteriori conflitti mentali, da cui ulteriori ansie. Direi che sto migliorando, comunque! 😛
Attendo “con ansia” (scherzo!) la messa sul mercato di quel fantastico prodotto. Ciao!