Le cose che fai succedere

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Oggi è la Festa della Mamma e a Trieste è anche il giorno della Bavisela: arrivano i gazebo bianchi del mercatino, le rive si affollano, i bambini fanno la fila per salire sulla ruota panoramica e si aspetta l’arrivo dei maratoneti.
Io sono scesa ieri nel tardo pomeriggio prima che chiudessero il centro, cogliendo l’occasione di ritrovarsi coi parenti della montagna e con l’amico toscano venuti apposta per l’evento. Il tempo, dopo essersi divertito un po’ con uno show di tuoni e nuvoloni minacciosissimi, si è rabbonito ed ha offerto un sole splendente, forse per farsi perdonare in anticipo in vista dei temporaloni previsti per la prossima settimana.
Io spero ancora in un ripensamento atmosferico, perché è da un po’ che sono in fissa con Venezia e vorrei proprio tornarci, non da sola come l’ultima volta, ma con la mia compagna di viaggio preferita: se riusciamo a trovare una giornata in cui non sia previsto l’arrivo di qualche ciclone dal nome epico a rovinare la festa si va in gita!

Bavisela 2016 © leeliah99.altervista.orgBavisela 2016 © leeliah99.altervista.orgBavisela 2016 © leeliah99.altervista.org

Sono lenta, ma comincio ad ingranare, e voglio smettere di giudicare insulsi i miei piccoli successi, perché ognuno di essi mi porta più vicina alla meta. Noto che continuano a ripresentarsi vecchie dinamiche, come una ruota che gira (forse per questo ero così affascinata dalla giostra ieri), ma le mie reazioni non sono le stesse, i tempi di ripresa sono più rapidi e la velocità nel dare lo stop a quei brutti pensieri è sempre maggiore. Resiste ancora il meccanismo più antico, ma so che non si sradica un albero secolare in cinque minuti, quindi mi devo armare di pazienza e perseveranza. Ovvio che mi diverto di più quando vedo i risultati, ma non voglio affossarmi subito se subentra una difficoltà, soprattutto se ben conosciuta.

Bavisela 2016 © leeliah99.altervista.org

Ho voglia di fare e vedere un sacco di cose per disinnescare l’automatismo del se ti vanno bene un paio di giornate poi le devi scontare. Non riesco ad essere sempre col sorriso stampato in faccia perché continua a lasciarmi perplessa la teoria del sorridi sempre e comunque, ma voglio permettermi di gioire fino in fondo delle piccole cose che gli altri nemmeno notano e non sentirmi (troppo) in colpa se non sono ancora arrivata a capire che ci faccio qui, continuando a cercare più o meno goffamente a colpi di compromessi ed ingenui tentativi. Vorrei tanto la conferma che se sei un po’ felice anche a caso, poi non arriverà la punizione, ma ci sarà sempre un Calimero gigante con cui ritrovarti all’improvviso faccia a faccia, nel momento in cui la testa si perde di nuovo in bui meandri, a riportarti nel qui ed ora, nella bellissima città in cui sei nata e cresciuta, assieme a persone che ti vogliono bene e con la promessa di un piattazzo di patatine fritte da condividere per cena in pizzeria.

Bavisela 2016 © leeliah99.altervista.org
(grazie a boisderose per la foto)

6 commenti

  1. Da quando ti seguo ho scoperto che a Trieste ci sono un sacco di begli eventi e cose interessanti da fotografare.
    E pensare che non ci sono mai stata, nonostante me lo sia ripromessa più volte.
    Mi piaceperò innamorarmene piano piano attraverso le tue parole e le tue immagini.

    Già sono in attesa di vedere i tuoi scatti di Venezia ( che è un’altra di quelle città che amo parecchio ).

    a prestissimo
    simo

    • Che piacere far innamorare della propria città! <3 Chissà, magari un giorno organizzerete una gita da queste parti e allora sarò io a innamorarmi di nuovo di Trieste vista attraverso gli occhi di chi la scopre per la prima volta.
      Per Venezia aspetto che il tempo smetta di fare i dispetti. Buon fine settimana!

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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