Partiamo dal 1° ottobre che ha visto l’uscita del full trailer del secondo capitolo della trilogia de Lo Hobbit e dell’edizione estesa del primo film, che ho dovuto accontentarmi di visionare la prima volta senza audio e a scatti, riuscendo comunque a commuovermi rivedendo Gandalf a Hobbiton che ci dà dentro coi fuochi d’artificio.
È seguito un fine settimana grigio ed umidiccio, passato a bere infusi di limone & zenzero e a scegliere il tragitto migliore per raggiungere l’odioso luogo scelto per un corso d’aggiornamento obbligatorio il lunedì successivo.
Raggiunta la meta grazie ad una simpatica macchinina gialla dotata di autista (con conseguente derisione di chi mi aspettava alla fermata degli autobus come d’accordo) e dopo aver garantito il rifocillamento della nostra collega digiuna, assieme a Liny e agli altri abbiamo stanato questa fantomatica aula misteriosa, arrivando tra l’altro per primi, che fa sempre la sua porca figura.
Nonostante il maglione a disegni rombici ipnotizzanti della tizia seduta davanti a noi, siamo tutti riusciti a mantenere la concentrazione per le prime due ore, trovando anche il tutto piacevolmente interessante e pseudo-utile.
Lo sclero è partito durante la pausina concessa trascorsa sul lastrico a immaginare quanto sarebbe figo utilizzare tutto quello spazio vuoto come orto, inserendo mini-serre e strutture in verticale, sfruttando tutti i pertugi.
Sapendo che a fine corso avremmo trovato tutte le preziose slides già belle e pronte, gli unici appunti presi durante le rimanenti due ore comprendevano schema di ipotetica serra sul terrazzo e lista di robe da comprare all’Ikea della nostra amica non più a digiuno fatta a disegnini (ah, vuoi un tappeto? no, è una scatola – ah, ti servono dei ganci? no, sono i ricambi per il trenino giocattolo). Ehm! D’altra parte meglio i fantasiosi scarabocchi dei nomi di certi prodotti vagamente devianti tipo sockerkaka che sembra tanto una roba brutta ma in realtà trattasi di innocenti stampini da forno, ché come dice *qualcuno* il silicone ti svolta la vita.
Dalle immagini si evince che al momento potrei trovare una funzione giardinereccia a qualunque cosa.
Ad oggi il tempo persiste ad alternare umido umido nebbia con pioggia pioggia temporale, per cui non resta che contare i giorni che mancano all’arrivo dell’attesissima edizione estesa del primo film de Lo Hobbit, con le necessarie -seppur mai sufficienti- scene aggiunte non presenti nella versione cinematografica, che non vedo l’ora di gustarmi ingozzandomi di popcorn (versione junk-food) o in alternativa di semi di canapa (versione junk-good).
Dai, dicci alla fine che ne hai fatto di quegli stampini :))
Per ora sono stati utilizzati a scopi culinari, ma non escludo di fregarne un paio per il rinvaso di qualche mini piantina. 😉