È arrivata la cucina nuova, con solo due settimane di *anticipo*. Caso più unico che raro suppongo. Quando gli hanno comunicato al telefono la lieta novella il folletto stava per lasciarsi andare ad una spontanea imprecazione ma è riuscito a salvarsi in corner esclamando “po—fferbacco!”. Ancora oggi ho intenzione di prenderlo in giro e sono certa che chinerà imbarazzato il capino.
Ora resta da vedere come organizzare le prossime mosse strategiche: forse chiederemo consulenza a Wippy, insuperabile maestra dell’antica e nobile arte del tetris.

Ieri in biblio mentre mi ammazzavo di lavoro sono approdata in una sottocategoria della versione coreana di Yahoo! e ho trovato delle dolls adorabili con cui mi sono rincitrullita per le successive ore.
Sempre meglio che arrabbattarsi ad accumulare pensierini vari su come sarà diverso un po’ tutto dopo aver cambiato casa: le piccole abitudini quotidiane, il tragitto per andare al lavoro, i supermercati dove fare la spesa, ecc… . Mi dispiacerà un po’ non passare ogni giorno a pochi metri dal mare, infatti ho già escogitato per quando ci avvicineremo alla primavera un tragitto alternativo parecchio scomodo perché c’è da camminare, ma ne vale assolutamente la pena.

Questo fine settimana sarà ancora all’insegna del lavoro di bassa manovalanza: toccherà alle mensole ed ai cassetti dell’armadio, nonché ad altre innumerevoli cianfrusagliette sparse, che tra l’altro sono le più odiose da sistemare per via delle forme tutte diverse da dover incastrare pazientemente. Confido speranzosa nel proverbiale aiuto dei miei migliori amichetti con cui mi sdebiterò appena smetto di fare incubi in cui gli scatoloni sono alti tre metri e mi fanno i dispetti.