“Però, grandina ‘sta bagnarola!”… questo il commento di un vecchietto sbucato alle mie spalle mentre io ed il resto della comitiva ammiravamo le dimensioni generose di questa “barchetta” da crociera, la più grande battente bandiera italiana.
Vi dirò, ad essere del tutto onesta, che non sono rimasta più che tanto impressionata, sarà perché avevo ancora negli occhi le immagini della Queen Elizabeth II e quindi il motivo che mi ha spinto a rischiare la morte per assideramento (ma non sarebbe tipo luglio, scusate???) era vedere i fuochi d’artificio dal punto più vicino possibile, ovvero a metà strada tra molo IV e molo Audace, a due passi dal mare.
All’inizio abbiamo pigramente fatto finta di essere interessate al fatto che i negozi rimanevano aperti fino alle 22:00 per l’occasione, ma anche no. Man mano che ci avvicinavamo a Piazza Unità d’Italia aumentava la quantità di gente e dopo aver dato un’occhiata al palco allestito per la famigerata inaugurazione abbiamo optato per piazzarci poco più in là ad aspettare la mezzanotte.
Ammetto che non mi sarebbe dispiaciuto affatto sentire le note provenienti dal pianoforte di Ludovico Einaudi, ma gli unici suoni che ci hanno raggiunte sono stati quelli dell’Inno d’Italia, mentre i palazzi attorno alla piazza venivano illuminati col tricolore in un gioco di luci suggestivo, e io improvvisavo strani balletti di danza contemporanea misti a salti tarantolati nella vana speranza di scaldarmi. Quando sono partiti i fuochi però mi sono dimenticata del venticello gelido e come tutti sono rimasta col naso all’insù, con l’entusiasmo di un bambino che li vede per la prima volta. Okay, non saranno stati sbalorditivi come i magici spettacoli pirotecnici che hanno reso celebre Gandalf tra gli Hobbits, ma non si può mica pretendere l’impossibile! 😉
Non è certo la stessa cosa che vederli dal vivo, ma se volete farvi un’idea ho girato un video e l’ho caricato su YouTube.
Una mia amica è estremamente appassionata di navi da crociera (vocazione turistica-professionale) e penso sarebbe rimasta incantata a vedere la “barchetta”. Una volta siamo anche state alla Fincantieri di Venezia per vedere come vengono costruite e l’ingegnere che ci faceva da guida ci ha raccontato per filo e per segno il lavoro che c’è dietro, è stato molto interessante 😀
Si sarebbe esaltata parecchio la tua amica, di sicuro! Io quando mi trovo davanti una “creatura” di tale stazza dimentico tutte le spiegazioni scientifiche su spinte idrostatiche e quant’altro e non posso non domandarmi comunque “ma come fa un gigante simile a non affondare?”.
tu hai sempre questa grazia quando scrivi, questa delicatezza innata, che racconti di sconforto personale e privato o di momenti di semplice vita, riesci sempre a trasferirci anche gli stati d’animo, ma lieve, con leggerezza.
giuro che ti leggerei ogni giorno.
Che bello rileggerti! I complimenti fan sempre piacere, specie quando la stima è reciproca 😉
Ora faccio un salto dalle tue parti!
ah ma io leggo sempre, è solo che col trasloco, i cazzi ed i mazzi, di voglia di scrivere ne avevo gran poca :))