Come ci si abitua bene ai ritmi deliziosamente rallentati ed oziosi regalati dalla prospettiva di ben quattro settimane consecutive di pausa dalla routine lavorativa. E come ci si riabitua male al rientro, a vedere sempre le stesse facce, a fare sempre le stesse cose, a sentire sempre gli stessi discorsi… .
Fortuna che ho ancora in serbo una discreta riserva di zen a cui attingere in caso servisse, e nel frattempo mi dedico a questo post “celebrativo” dei miei misfatti estivi.
Essendo assidua ed instancabile frequentatrice di blog scritti da gente che ne sa in fatto di salute, mangiar sano e campare cent’anni, mi frullava già da un po’ per la testa l’idea di aggiungere un altro trabiccolo in cucina per far compagnia al robot multiuso; mi sono definitivamente convinta dopo essermi giovata delle verdure cotte a vapore generosamente offerte dai parenti della montagna ed aver scoperto in prima persona che in effetti il sapore ci guadagna, soprattutto per le patate e le carote.
Quindi, appena rientrata a casa, ho scovato un’offerta vantaggiosa su Amazon e ho ordinato una vaporiera elettrica della Philips: l’ho provata poche volte per ora e credo ci sarà bisogno di prendere un po’ di dimestichezza, ma il giudizio al momento è abbastanza positivo anche se i fagiolini surgelati non sono venuti molto bene. Sperimenterò… o magari me li procurerò freschi al botteghino biologico, anche perché prevedo numerose variazioni sul tema dei calzoni ripieni, fatti anche a strudel, con farciture fantasiose a seconda delle verdure di stagione (sta per tornare la zucca e io festeggio perché mi piace un sacco!).
Un’altra attività irrinunciabile oltre a quella culinaria è infilarsi nel vivaio a pochi passi da casa e girovagare, annusare, osservare, toccare (forse non si dovrebbe, ma non resisto al cespuglietto sgarrupato di asparago e ci tuffo dentro le mani!) e spesso comprare.
Anni fa la veronica mi aveva fatto sapere di esistere e con un nome così è pure facile ricordarsi di lei, per cui ecco la nuova aggiunta al terrazzo che va a tener compagnia alla seconda pianta di alkekengi, ai ciclamini e alle rose bianche (grande passione del folletto), al peperoncino e agli altri sopravvissuti al gran caldo.
Chi si ricorda di quando in preda al raptus datemi dei semini da piantare che voglio fiori ovunque mi ero cimentata con l’ipomea? Rinfrescatevi la memoria ed apprezzate ora il risultato di pazienza e dedizione (non tanto mia quanto del folletto, io ancora scarseggio).
Finché si può mi godo questo sole finalmente non troppo caldo che il mio mese di nascita si prodiga ad elargire e mi rassegno a notare quanto si accorcino le ore di luce giorno dopo giorno. Dopotutto si sa che passati l’autunno e l’inverno tornerà la primavera!
Trovato il tuo blog. Ho un bel po’ di arretrati da leggermi… ho trovato cosa fare oggi pomeriggio, tanto qua da me piove. Ciao!
Sandra
Pare che la pioggia arriverà da queste parti dopodomani, giusto per aumentare il livello di apprezzamento già alto per il lunedì. Come no!
Benvenuta Sandra, buona lettura allora. 🙂