Buh, sai che non so?

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Mentre facevo merendina con un supplì di riso freddo (io li preferisco così) mi sono venuti in mente stralci di conversazioni avute ultimamente con varie persone: ad un certo punto mi si è formato una specie di pout-pourri gigantesco in testa che mi ha fatto venire voglia di scrivere un po’ qui nel mio blogghino.

Eh già, ho marinato la palestra oggi, e domani non riuscirò a recuperare perché mi sono offerta di accompagnare la mia vicina di casa nel suo mini-tour per negozi di mobili, tanto già so dove andremo e che mi perderò nell’angolino jappo jappo in preda a mega sospironi di desiderio per i fouton.

Ieri giornatina di festa, per cui -› gitarella. Sequestrato il veicolo a lu babbu ci siamo diretti (io e il mio moroso) certi della nostra meta verso… la nostra meta, appunto, per approdare… beh, un filino più in là, ecco, mettiamola così. Oh, è difficile muoversi per ‘sti pifferi di paeselli, specie per una come me che ha difficoltà ad orientarsi in un supermercato. Comunque è stato piacevole lo stesso, quel che conta è la compagnia e il proprio stato d’animo, che ieri sono stati entrambi ottimi.

Un po' di rosso © leeliah99.altervista.org

Per la cena ci siamo trasferiti a casa sua dove ci attendevano altre cinque personcine che abbiamo provveduto a sfamare nel *cough* ragionevole *cough* tempo di un’ora e mezza… fameeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!

La cosa pazzesca è stata rientrare, o meglio… *tentare* di farlo perché trovare un parcheggio nella zona dove abito io è meno probabile che avvistare uno gnomo in tutù che balla freneticamente sulle note di un canto gregoriano. E ho detto tutto!
Infatti abbiamo posteggiato dopo 45 minuti (45!!!) a *soli* 20 minuti a piedi da casa mia, tanto che io ho seriamente preso in considerazione l’idea di aspettare che passasse un autobo notturno, se non altro per avvicinarci un po’. Tanto più che dopo dieci minuti di cammino il mio moroso si blocca in mezzo al marciapiede e lancia un grido disperato: “lo zainooooo!!!” Eccolo là, tutto dimenticato in macchina e tutto indispensabile. -› Torna indietro a recuperare lo zaino. -› Dopo un quarto d’ora lui mi fa “ma ti rendi conto che stiamo *ancora* tornando a casa???”. In effetti, è stato un tantino allucinante metterci più del tempo che impiegava lui per venire a casa mia da UdinU.
Vi lascio immaginare quanto garruli e spensierati ci siamo diretti stamattina a riprendere l’ameno veicolo per spostarlo leggermente più vicino alla civiltà perché mi pareva brutto telefonare a lu babbu e dirgli “ah, grazie della macchina, te l’ho lasciata a circa 4 km da casa, sei contento?”.

La “riunione” di mercoledì è andata bene, ognuno ha esposto i propri pensieri in merito alla questione e io non vedo l’ora di lavorarci su e di fare da carognetta sulle spalle della grafica che se ne occuperà in prima persona, oh yeah!

Tira di nuovo una bora che fa paura e temo un po’ per questo fine settimana: spero di non intristirmi troppo.
E soprattutto spero di dimenticarmi che stasera il mio moroso ha una cena con i suoi compagni delle superiori, tra cui la sua ex-ragazza con cui ha avuto la sua storia più importante. Oh, come mi sento di nuovo garrula e spensierata! #__#

@ 0.14
Ho appena finito di guardare i primi tre episodi della seconda serie di Sex And The City e siccome -tanto per cambiare- non riuscivo a prendere sonno, mi sono soffermata a pensare a quali possano essere le ragioni che ci fanno piacere o meno una persona.
Ad esempio ho scoperto che nel mio caso non si tratta di interessi o gusti in comune. Il personaggio che preferisco è senza dubbio Carrie, ma non potremmo essere più diverse: lei ha centinaia di scarpe a cui tiene alla follia al contrario di me che ho solo anfibi, stivali e scarpe da ginnastica; lei sceglie abiti che io non indosserei mai in pubblico se non dietro cospicuo guadagno (tipo uno stipendio da calciatore al minuto, per intenderci); lei è un’accanita fumatrice e io sento la puzza e il fastidio causato da una sigaretta a 10 metri di distanza; lei ama vivere da sola mentre io preferisco che i miei momenti di solitudine si limitino a quelle poche ore scelte consapevolmente. Però ad entrambe piace scribacchiare, ed entrambe crediamo nel vero amore.
Tutto questo è stato partorito dalla mia testolina in previsione di domani, giornata che mi vedrà uscire con la mia vicina di casa a cui sono stata legatissima per anni ma che poi è cambiata radicalmente. Sto ancora cercando di capire le dinamiche di quello che è successo tra noi, e più in generale di quello che più volte mi è capitato da sempre: rapporti che si sfaldano o finiscono nel nulla. In genere va a finire che io faccio domande e cerco spiegazioni, ma ricevo solo alzate di spalle e “dai su, non farne un dramma!”.
Beh, almeno io un esamino di coscienza me lo faccio.

1 commento

  1. io mi rendo conto di avere un debole per le persone gentili e disponibili. poi possono essere molto simili a me oppure completamente diverse.. però certi piccoli gesti gentili o una sana buona educazione mi fanno scogliere abbastanza facilmente..
    ^__^

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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