Avere fiducia vale di più

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Marzo è arrivato a tradimento per quanto mi riguarda. Dov’è l’inverno? Tutti a scalpitare per le prime fioriture al grido di la primavera è alle porte, e tutto quello a cui riesco a pensare io, in fondo in fondo, è oddio!
Non sono pronta a quello che la stagione in arrivo simboleggia: rinascita, risveglio e quant’altro. Io ancora non c’ho capito un benemerito, ma il famigerato giro di boa è irrimandabile perché ci ho proprio sbattuto contro alla boa. È passato quasi il tempo di una gestazione, ma non mi sento come se stessi per partorire qualcosa di nuovo. Ho fatto un paio di cose qualche settimana fa, anzi più di un paio, di cui sono piuttosto orgogliosa, ma non le ho condivise al di là del nucleo famigliare (leggi: mia mamma) e forse questo le ha private un po’ della loro potenza, anche se così non dovrebbe essere. Poi ho fatto qualcosa che non avrei dovuto fare, una cosa stupidissima come non tenere la bocca chiusa e farmi gli affari miei, e ho scatenato una reazione che definire odiosa sarebbe un eufemismo. Un’enorme, gigantesca seccatura, giusto quello che mi ci voleva! Sono passati giorni, ma ancora non riesco ad avere la meglio sui miei pensieri che mi riportano costantemente a quel momento in cui avrei potuto scegliere di non parlare a vanvera. Bene, ormai è fatta, devo avere fiducia che col tempo il ricordo si sbiadirà non solo da parte mia e che io abbia finalmente imparato la lezione, in modo che non ricapitino più episodi così sgradevoli, soprattutto se vanno ad inquinare tanti altri bei ricordi legati ad un posto speciale.

Oggi trovo difficile mantenere alto lo spirito perché mi sembra di averne parecchi di motivi per cui sentirmi giù: non ho avuto il coraggio e la determinazione di prendere il toro per le corna, preferendo rintanarmi in un cantuccio in modo da evitare di essere incornata, ma creandomi un bozzolo troppo stretto da cui è arduo uscire. A fine mese finirà il periodo di aspettativa non retribuita e l’unica cosa che riesco ad immaginare che accadrà è tornare a lavorare, con orario ancora più ridotto di prima se mi verrà concesso. 8 mesi per questo epocale cambiamento. Il mio stesso sarcasmo mi manda biglietti di congratulazioni.
Mi sono mobilitata per evitare che succedesse, per trovare una nuova strada? Come no, ho letto gli annunci di eventuali lavori che si possano svolgere da casa, trovando solo inserzioni più che sospette di telemarketing o simil call center. Per il resto ho tentato con i mezzi a mia disposizione di liberarmi un po’ dallo stress accumulato che gravava sui miei già presenti problemi di salute, cavandone giusto un micro ragnetto dal buco. Non è che sono al punto di prima, no: perché sono passati 8 mesi, ecco perché! Quanti ce ne vorrebbero ancora per farmi capire cosa devo fare per non sentirmi come se stessi per tornare in prigione ad aprile invece che nello stesso posto in cui sono andata con soddisfazione ed entusiasmo per quasi un decennio?
Ho provato con i metodi tradizionali (fatti una bella camminata che ti schiarisce le idee) e ho seguito i consigli più disparati (prova con la meditazione, hai mai fatto visualizzazioni?, devi imparare a respirare, io mi sono trovata benissimo con questo e quello, non pensarci e vedrai che alla fine si accenderà come per magia la lampadina giusta…), ma evidentemente il blocco che metto tra me e la soluzione è più sgamato di tutti.

Mi sono ripetuta fino alla nausea fai qualcosa, *qualsiasi* cosa a questo punto, giusto per sbloccare la routine e vedere dove ti porta, ma devo aver fatto cose troppo minuscole perché avessero una ripercussione significativa.
Forse dovrei semplicemente trascinarmi in stazione e salire su un treno che mi porti in un *qualsiasi* posto dove stia scendendo la neve, che se vedere i fiori sbocciare oggi mi fa salire il nervoso vuol dire che mi manca un pezzo importante, e credo di poterlo recuperare solo al freddo.

Risveglio © leeliah99.altervista.org

16 commenti

  1. A me sembra che tu non abbia capito cosa vorresti fare, ma sicuramente sì cosa non vuoi fare. Quindi non tornare a quel lavoro che non ti piace più, a me sembra la scelta migliore, per cominciare.

    • C’è in corso un’epica sessione di mumble mumble. Grazie del consiglio, Jasna!

  2. Allora se tu che hai richiamato vento e tempesta dalle tue parti? 😉
    Scherzi a parte, le tue valutazioni sono lucide e obiettive. Non ti stai prendendo in giro, ti stai dicendo in faccia come sono le cose. E non è così scontato.
    Cerca il bello, in ogni cosa, anche nei fiori che stanno spuntando e ti accompagneranno al lavoro, fai il conto alla rovescia delle ore, come faccio io nei giorni pesanti, mi dico “oggi solo tot ore, ce la posso fare!” (sembra folle ma funziona!), guarda fuori dalla finestra, cogli un raggio di sole, un sorriso, una parola. Sii gentile con gli altri, ma soprattutto con te stessa. Riprova. Se poi va male, sai di aver tentato.

    Un abbraccio soleggiato da qui 🙂

    Camilla

    • Mi sento molto Storm di X-Men in questi giorni! 😀
      Ogni tanto inciampo nei buoni propositi e perdo la volontà di rimanere positiva. Oggi c’è il sole e l’unica cosa che voglio fare è uscire con la macchina fotografica al collo e camminare guardandomi attorno. 🙂

  3. Cara Ally, ti capisco perché anche io di fronte a questa primavera insolente mi innervosisco ed almeno in parte sto affrontando un percorso che assomiglia al tuo… purtroppo non ho risposte alle tue domande, le sto cercando anche io. So solo che quando mi capita un momento bello me lo godo fino in fondo e tento di annullare con questo tutti i pensieri, tutte le preoccupazioni che mi attanagliano e che mi impediscono di essere serena. Ti mando un abbraccio!

    • Brava, insolente è l’aggettivo giusto. Stamattina sono stata svegliata da un concerto di uccellini gasatissimi perché c’è un sole splendente, e mi ha fatto piacere, quindi non tutto è perduto! 😛
      Le nostre risposte giocano a nascondino a livello pro, non c’è dubbio.

  4. Che dirti? Capisco il tuo senso di frustrazione, ma non saprei come consigliarti. Se tornare a quello specifico lavoro ti fa stare male verrebbe da dirti molla il colpo, ma è pur vero che anche l’alternativa può spaventare. Forse con un orario ridotto ti risulterebbe più gestibile e avresti ancora un po’ di tempo per capire il da farsi. In bocca al lupo per tutto, non ti demoralizzare! ❤️❤️❤️

    • Mi demoralizzo a giornate, poi me la faccio passare. Nel frattempo continuano le sessioni mumbliche con giganteschi punti interrogativi fluttuanti. Son cose!

  5. Ragazza. Sai che ti seguo da un po’ ormai 🙂 e sai che mi piaci molto e mi piace quello che scrivi.
    E quindi ho deciso che non me ne starò in un cantuccio del web zitta zitta a farmi i fatti miei, ma me ne farò un po’ dei tuoi.
    E ti chiederò quello che chiederei spassionatamente a un’amica che dice queste cose. O a me stessa.
    Cosa vorresti veramente fare? Qual è la tua passione?
    È questo il punto di partenza.
    Siamo grandi, chi dobbiamo ancora soddisfare? Quali aspettative dobbiamo ancora subire? In quali schemi dobbiamo ancora rientrare? In nessuno, se non in un nostro schema.
    Stabilito cosa vuoi fare, ci sono miliardi di modi di farlo. Vuoi iniziare da casa? Si può iniziare da casa.
    Ci si spreme, ci si fa venire un’idea e poi si parte.

    E poi i blog sono belli, ma magari in privato si parla anche meglio.
    Quindi. La mia mail la trovi sul mio blog. E comunque a me mi trovi comunque 😉

    Un bacio.
    PS. Con Chrome, non si riesce a commentare il tuo blog. Devo aprirlo con FF :P. Giusto per info.

    • Sai dove vado a sbattere sempre? Contro il muro del concretizzare nella pratica: se le mie passioni sono scrivere, aggiustare i blog a colpi di css e fare fotografie in mezzo alla natura, come posso coniugare questi interessi a livello di “non consideriamole solo un passatempo, ma un modo con cui guadagnare”?
      Non ho particolari competenze in nessuno di questi campi, e mi sento terribilmente penalizzata da una serie di problematiche di salute che non sono ancora riuscita a risolvere (da qui l’idea di lavorare da casa). Ma in pratica, cosa si può fare da casa, escluse le promozioni? Segretaria in remoto, mi è venuto in mente: non è esattamente entusiasmante, ma è accettabile. Ed ecco che mi blocco perché arriva il momento di agire e non so come muovermi. Dovrei procurarmi dei clienti, e come li convinco se non sono convinta nemmeno io? E mi ripeto che devo avere più fiducia in me stessa ed imparare ad essere più intraprendente, fregarmene se non sono LA PIU’ competente e cercare di vendere al meglio la mia proposta.
      Visto che ti sei offerta volontaria continuerò lo sproloquio via mail. 🙂

      Ho provato a postare un commento di prova in anonimo e me l’ha preso, che problema ti dava Chrome?

  6. Con Chrome, non riesco perché quando scrivo il commento, sparisce il pulsante di invio e non c’è scrollbar che mi permetta di arrivarci. Non vedendo il pulsante, non posso inviare. Prova a fare un commento lungo (per es. copia e incolla questo qui mio) e vedrai cosa intendo. Se vuoi ti mando screenshot da qualche parte 🙂

    Per quanto riguarda il resto.
    Non credere: sono partita da una situazione non molto diversa dalla tua. La mia soluzione (valida per me, ma chissà che non possa essere utile anche per te), è stata la formazione.
    Ho scelto dei corsi che mi sembrassero validi, ho iniziato a leggere tutto il leggibile sull’argomento che volevo approfondire e sono andata oltre la mia esperienza professionale, che andava bene sì, ma non era abbastanza verticalizzata per farmi sentire tranquilla e “preparata”.
    Ho la sindrome della prima della classe: per dire che so qualcosa, devo saperla veramente, quella cosa.
    Altrimenti non convinco me stessa e non convinco gli altri.
    Adesso riesco a parlare molto meglio degli argomenti che voglio che diventino la mia professione e interagisco sul web con professionisti che se ne occupano di mestiere da molto più tempo di me. La cosa funziona.
    Le tue passioni falle diventare argomento di studio, quindi competenze, quindi argomenti di un blog per esempio, in cui “mostri” agli altri quello che sai (io sto valutando di fare un blog su questi argomenti, magari in collaborazione con altri professionisti che conosco).
    Questo è il mio punto di partenza. Investi su te stessa e creati quelle sicurezze che nessun altro può darti.
    E scrivimi quando vuoi 🙂

    • Risolto con i commenti, grazie mille della segnalazione. 🙂
      Proprio oggi ho parlato a lungo con un’amica delle nostre situazioni attuali, di decisioni, di lavoro e di corsi professionali. Meglio avere qualche idea e qualche strumento in più, decisamente. Ti ringrazio per i consigli e tutto quanto, ciao!

  7. Credo di aver provato spesso le tue stesse identiche sensazioni ( anche se poi non le ho sapute scrivere così bene ) e mentirei se ti dicessi che poi è arrivato il momento in cui ho trovato la soluzione. Non l’ho trovata e ho continuato a fare le cose che ho sempre fatto, cercando di affrontarle in modo diverso, cercando di cambiare il mio approccio. A volte mi ricapita di fermarmi e non aver più voglia di proseguire nella stessa direzione, dura qualche giorno, poi apro bene gli occhi e cerco di guardare meglio le cose che il mio percorso mi regala…magari faccio qualche deviazione breve, ma fondamentalmente resto convinta di aver preso la giusta direzione.
    Otto mesi sono tanti e forse quando tornerai al lavoro scoprirai che qualcosa di piccolo è impercettibilmente cambiato e non ti sembrerà più una prigione.
    Io te lo auguro di cuore.
    Così come spero che deciderai di condividere con noi le cose belle che hai fatto e che ti rendono orgogliosa.
    A prestissimo
    simo

    • Sono un po’ titubanti quelle cose belle a farsi vedere, ma vorrei anch’io dar loro spazio qui perché penso sia doveroso rendere onore al merito, senza temere di peccare di auto-celebrazione (che poi, onestamente, ogni tanto dovremmo tutti un po’ complimentarci con noi stessi quando siam stati bravi, no?). 😉
      Per il lavoro ho fatto scendere in pista l’arte del compromesso, così metto a tacere le vocine spaventate, ma allo stesso tempo non rimango immobile nell’indecisione e vado avanti: anche se invece che in linea retta andrò a zig-zag l’importante è procedere!

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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