Ah, la notte di S. Lorenzo… che meraviglia, che poesia, che romanticismo!!! … ‘na cippa!
Perché un anno sì e uno pure deve sempre esserci il cielo nuvoloso??? Che uno aspetta il 10 agosto e sogna la sua bellissima cunetta tra gli scogli nella spiaggetta “su per le alte”, proprio “davanti al fascio della luna riflesso sul mare” e già pregusta di passare ore col nasino all’insù, che poi l’unico che riesce a vederne una di stella cadente è quello che pensava ci si fosse ritrovati là per un simpatico spuntino a lume di candela con annesso bagnetto di mezzanotte? E perché l’Inter deve giocare proprio quella sera?
Sono misteri tuttora insoluti!
Ero persino riuscita a sgraffignare l’auto al babbo per essere autonomi… e invece alle 22.00, felici per la vittoria della nostra squadra e per aver scoperto l’esistenza di un giocatore che di cognome fa Barcauan… di andare a recuperare la macchina, fare un tragitto di 20 minuti con l’ansia poi di non riuscire a trovare parcheggio, sapendo che la sveglia all’indomani era all’infame ora delle 6.40… no, decisamente no, care le mie stelline, se volete passare di qua, sopra la collina di fronte a casa mia, vi saluto volentieri dalla terrazza, altrimenti sarà per il prossimo anno. E così è stato!
Ho ripensato alle volte scorse, quando il desiderio da esprimere era sempre lo stesso, e l’anno scorso non ci sono andata ma il desiderio l’ho espresso comunque dalla mia cameretta e dopo un mese esatto *lui* ha varcato la soglia della biblioteca con il suo bel sorriso… . Beh, non si può mica sempre essere “neutri”… le emozioni bisognerà pure lasciarle trasparire ogni tanto, che ci fa bene!
Non sono una patita degli anniversari o dei regali o delle ricorrenze forzate… odio le imposizioni e i luoghi comuni… mi piace solo ricordarli e farli ricordare, semplicemente con un “pensa che un anno fa…”. Ed è quello che farò il 10 settembre!
La macchina del babbo poi l’abbiamo sfruttata comunque andando su all’Università per prendere il bollettino d’iscrizione per il mio moroso… che stress fare da navigatori! Abito in questa città dalla nascita e non so spiegare neanche il tragitto più elementare… altro che guida turistica della regione! Posso anche provare a farlo quel concorso, ma ci vorrà coraggio!
Beh, la cosa fondamentale da trovare adesso, più di ogni altra, è questa infida della Costanza… dove si sarà nascosta? Mi sa che la mia proverbiale Pigrizia, in collaborazione con l’altrettanto prodiga Poca Voja, l’ha assottilettata da qualche parte e mo’ mi toccherà calarmi in ogni pertugio con la torcia della Chicco per cercare di scovarla.
Sarà impegnativo, ma mi attengo sempre alla frase-culto della saggia mamma di Kolby.
*Riflessione del giorno*
La scelta del partner assume un ruolo importante. Non è mai casuale. Ci innamoriamo, inconsapevolmente, di chi sa risvegliare le sensazioni del passato col desiderio inconscio di ripercorrerle, ricrearle o correggere e chiarire ciò che è rimasto irrisolto. Capirne le motivazioni profonde è il primo passo per portar fuori la relazione dalla dimensione inconscia e ripetitiva, facendola diventare consapevole e costruttiva.
Per «recuperare ciò che mancato» e non per «ingigantire antiche ferite».
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