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Surreali.
Sono stati surreali questi giorni appena trascorsi: mi sembrano cento, invece sono stati solo tre.
Stanotte ho sognato che lo stendino per la biancheria era un microcosmo a sé e che in fondo noi tutti dipendiamo da quello. Non serve dir altro per far capire quanto sono esaurita. Almeno il fatto di aver sognato significa che perlomeno sono riuscita a dormire dopo una prima notte da incubo e un’altra che non so come definire, al limite del miracoloso.

© lolita-art

Domenica mia mamma è partita per Padova per il ricovero ospedaliero, in vista dell’operazione chirurgica del giorno successivo. Devo ammettere che mi aspettavo di essere in grado di gestire meglio le emozioni, invece sono stata travolta da un uragano di ricordi e di sensazioni passate che mi hanno quasi tolto il respiro.
Ho passato la prima parte della giornata come in trance, finché non è arrivata Fay a tenermi compagnia e a distrarmi un po’. Verso sera mi sembrava evidente, pur non volendo cedere alla debolezza, che il pensiero di passare la notte da sola sarebbe sfociato ineluttabilmente in un epocale attacco di panico. La salvezza è stata che la mia amica si è offerta di rimanere, evitandomi il tracollo. Notte che nonostante tutto ho passato in un modo che non auguro a nessuno, senza chiudere occhio ed in preda a tremori dettati dall’ansia.

Lunedì stavo in condizioni pietose ma mi sono imposta di alzarmi, di ingurgitare integratori vitaminici e di montare sul treno con un’altra mia amica che mi è stata vicino in maniera eccezionale. L’intervento in sé è andato bene, si prospetta già all’orizzonte purtroppo lo spauracchio della radioterapia che comporta quattro giorni di totale isolamento, ma cerco di non soffermarmi troppo su quel pensiero.
Contro ogni aspettativa in serata stavo peggio del giorno prima: forse vederla in quel letto d’ospedale con i tubicini del drenaggio con il pensiero di non poter “esser utile” veramente ed evitarle di dover rivivere un’esperienza così traumatica mi ha turbato più di quanto pensassi possibile, ma in realtà era più una sensazione di qualcosa che stavo vivendo in relazione ad un passato molto simile, ed era quello che mi faceva star male. Non mi sentivo sola come allora perché ho avuto alleati molto validi a fianco per tutto il tempo, se non fisicamente vicino, di certo non sono mancate le telefonate e i messaggini e la disponibilità (specialmente di Wippy). Tornata a casa però, il mostro che tormentava i miei pensieri sembrava più battagliero che mai e non riuscivo a trovare un’arma abbastanza efficace per combatterlo. Fatalità (o come la vogliamo chiamare) ha voluto che nel momento in cui varcassi la soglia di casa il cellulare squillasse: non ricordo bene le parole esatte, so solo che gli ho detto “non è che prenderesti un taxi e verresti qua a tenermi compagnia stanotte?”. Quando ho sentito la voce del mio amico rispondermi “arrivo” mi è parso di aver inferto una ferita mortale a quel mostro che poi è dovuto soccombere nel momento in cui non mi sono più trovata sola.
Nonostante la sua risaputa diffidenza verso certi discorsi in cui invece io sguazzo volentieri, non ho potuto desistere dal dirgli che lui, per quanto inspiegabilmente, ha questa innata capacità di calmarmi all’istante, di rendermi tranquilla. Forse il senso di familiarità (ci conosciamo da cinque anni ormai ed è pur sempre il mio ex), forse per qualcosa su cui adesso sinceramente non ho voglia di indagare, fatto sta che ho passato la notte semi insonne ma con un senso di tranquillità quasi irreale tanto è stato repentino il cambiamento rispetto a come stavo fino a dieci minuti prima. Misteri.

Questo, più altri episodi accaduti da domenica ad oggi, mi hanno portato a varie riflessioni: sull’amicizia, sulle relazioni, sulle false idee che a volte sono meri specchietti per allodole, su troppe inutili sovrastrutture che dovrebbero solo essere riconosciute e demolite, per il bene comune. Credo di aver imparato che le persone sono diverse, per via del proprio personale vissuto, che non sempre si comportano come magari uno si aspetterebbe, e meno male dico ora, perché a volte ti sorprendono piacevolmente.
Mi sento molto grata, nonostante sia consapevole che ora comunque la strada è ancora in salita, che c’è una convalescenza da affrontare e che dovrò ancora dimostrare (a me stessa!) che sono in grado, che le debolezze ce le hanno tutti e che la vera forza sta nel trovare il proprio modo di superarle, non nel cercare con ogni stratagemma possibile di celarle agli occhi degli altri per timore di passare per inadeguata.

8 commenti

  1. Alla luce di questi fatti così seri, non so cosa dire esattamente, eppure mi sento partecipe del tuo stato e mi dispiace. Mi auguro sinceramente che tua madre si rimetta il più in fretta possibile e così anche tu ti possa tranquillizzare e starle accanto…
    un abbraccio.

    • Non credo ci sia una cosa “giusta” in particolare da dire in momenti così. Fa piacere in ogni caso la “presenza”, seppur virtuale. 🙂
      Grazie dell’augurio… ci sto lavorando a guadagnarmi ogni giorno la mia fettina di serenità. Ciao Julia, a presto!

    • Oggi va meglio. Ci sono alti e bassi, momenti in cui mi sento più forte e altri in cui mi sembra di essere piccola e impotente di fronte alla vita in generale, ma penso che capiti più o meno a tutti quelli con un animo sensibile.
      Ultimamente ti capisco molto riguardo alle notti insonni!!! @_@

  2. ciao tesoro.. mi spiace tanto se non mi sono fatta più viva, purtroppo io stessa non ero nelle mie migliori condizioni. spero che la tua mamma stia meglio e anche che il tuo stato d’animo sia più sereno. ti abbraccio forte.

    • Che succede?
      Spero ti sia ripresa, in caso sai come contattarmi anche in privato se ti va.
      Io vivo alla giornata, che forse è la cosa migliore in questi frangenti, sennò si rischia di finire travolti dalla spirale dell’ansia e onestamente ne faccio volentieri a meno.
      Un abbraccio gigante, spero di sentirti presto!

  3. Assente ingiustificato…ma necessitavo di disintossicazione da internet…
    Tua mamma come sta? Spero bene…e le faccio i miei auguri oltre che a ricordarla nelle preghiere.
    Un abbraccio forte…

    Molten

    • Bentornato! Ogni tanto un bel periodo lontani dal web fa anche bene, concordo. 🙂
      Mia mamma si sta riprendendo, tra un mese circa dovrà sottoporsi alla radioterapia ma ci spiegheranno bene tutto al prossimo controllo.
      Grazie di tutto, ti mando anch’io un abbraccio.

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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