Sassolini e valanghe

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Ciao, sono la stessa persona che circa un anno fa scriveva convinta che bisognava concentrarsi solo sui pensieri positivi, allontanando all’istante qualsiasi ombra o dubbio o preoccupazione, e sono sempre io adesso che non sono mica tanto sicura sia proprio così che va fatto.
Se, da una parte, trascorrere ore e ore ogni giorno a macerarsi in pensieri angosciosi non possa certo avere risvolti positivi, dall’altra non ha senso ripetersi che va tutto bene se ci sentiamo sul ciglio di un burrone. Non nego sia bellissimo riuscire ad apprezzare le piccole cose, essere sinceramente grati per quello che si ha, vivere la quotidianità come un dono prezioso e così avanti, però si rischia di entrare in una visione falsata di se stessi, dove se non riesci a risollevarti il morale ripetendo affermazioni positive vuol dire che stai sbagliando qualcosa.
In certe giornate viene facile: ti svegli bene, ti senti abbastanza riposato e in forma, non hai impegni o particolari grattacapi da affrontare e magari ti concedi di fare solo cose piacevoli; la sera ti senti soddisfatto, pensi che dopotutto non è così difficile essere felici nella vita e ti addormenti col sorriso pensando che eri stato eccessivo ad aver avuto tutti quei pensieri bui e quelle preoccupazioni.

Che succede allora quando ti risvegli nel cuore della notte coi crampi, la nausea, l’emicrania o un attacco d’ansia, con le sudorazioni e la tachicardia?

Succede che ti senti un fallimento, che pensi di essere rimasto fregato, che non hai capito niente di niente, che hai sbagliato tutto, che sei punto a capo, che nessuna delle tue conquiste (presunte, ti vien da dire, ovviamente) valeva granché, che non ce la farai mai, che l’incubo continuerà a ripetersi e lo vivrai sia da sveglio che dormendo. La giornata che seguirà trascorrerà lentissima, senza pietà, ti trascinerai avanti sperando arrivi presto l’ora di rimettersi a letto, tutto ti sembrerà faticosissimo e troppo stancante, ti domanderai centinaia di volte cosa potresti mai fare per stare meglio e ti verranno in mente risposte che immediatamente scarterai perché stupide ed insignificanti.

Cosa succede poi?

Che riparte il ciclo: giornate orribili, giornate così così, giornate in cui va benino, sempre scandite da minuti e ore in cui tutto può ribaltarsi in negativo, perché sia mai ti riuscissi ad auto convincere che ogni tanto possa girar bene.

E dopo ancora, che succede?

Che dichiari guerra ad un nemico invisibile che sai benissimo non esistere “là fuori”: quello stronzo bastardo malefico è nella tua testa e negli anni si è trovato talmente bene che ha figliato senza sosta, e così ti ritrovi con tanti piccoli stronzetti bastardi malefici il cui unico spasso è far sì che tu rimanga fermo, intrappolato in una rete appiccicosa che impedisca i movimenti e non faccia altro che immobilizzarti ancora di più ad ogni tuo tentativo di reagire.

Come se ne esce allora?

Ah, bella domanda, magari sapessi la risposta. Cosa si potrà mai fare? Sperare in un intervento divino, corrompere gli stronzetti bastardi malefici (come poi?), perseverare pregando che prima o poi un filo della rete ceda?
La prima ipotesi mi sentirei di lasciarla perdere, aiutati che il ciel t’aiuta si dice, ma -appunto- devi prima far qualcosa tu; la seconda sarebbe pure divertente, ma non so cosa si potrebbe escogitare, quindi non rimane che la terza. Lo so, che palle, sempre la solita storia del non mollare mai, anche questa passerà, forza e coraggio che il male è di passaggio.

Nelle giornate buone fai più cose belle che puoi, assaporale per bene così da mantenerne un ricordo quanto più possibile vivido: sarà la consapevolezza di essere riuscito a viverle la tua arma nelle giornate brutte.
Non sminuire mai i traguardi raggiunti: se ti sei prefissato qualcosa come obiettivo significa che c’era davanti a te un percorso per raggiungerlo e se sei riuscito ad arrivare alla meta vuol dire che sei andato avanti e che se anche arriva l’ennesima batosta non ti troverà nello stesso posto in cui eri prima. La stanchezza e lo sconforto ci saranno, e belli pesanti, ma tu aggrappati saldamente alla tua boa di salvataggio: qualcosa hai fatto, fosse anche “solo” il fatto di aver trovato un motivo per alzarti la mattina e affrontare la giornata.

È dura, ma ca**o se ti meriti di essere felice (non fosse altro per non darla vinta agli stronzetti bastardi malefici)!

Those who wish to sing always find a song

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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