Questa volta non ho scritto il tradizionale post dei buoni propositi featuring riassunto evocativo dell’anno appena passato. Mi capita più spesso di quanto effettivamente vorrei di scribacchiare due idee in bozza o sul cellulare e poi, a distanza di giorni, non riuscire più a recuperare il filo del discorso di cosa volevo scrivere. Sarà carenza di fosforo.
Comunque ho queste foto scattate ancora in pieno clima natalizio e la voglia di pubblicarle, più una non proprio sottile spinta a condividere un paio di stupidaggini del tutto insignificanti.
Prima stupidaggine. Esiste un telefilm a cui gli appassionati di Downton Abbey potrebbero rivolgersi per lenire le sofferenze causate dall’epilogo drammatico della terza stagione della serie (e in preparazione della quarta, da cui mi aspetto drammi inenarrabili, visti i precedenti): si chiama North & South, firmata BBC ed ambientata nell’Inghilterra vittoriana ai tempi della seconda rivoluzione industriale. I fans di Downton Abbey riconosceranno nel cast l’attore che interpreta Mr Bates, mentre i fans de Lo Hobbit apprezzeranno Thorin (ovvero l’altissimo Richard Armitage) versione proprietario di una fabbrica.
In Italia l’hanno trasmessa su laeffe (canale 50 del digitale terrestre), ma io sono riuscita a vedere solo l’ultimo episodio, quindi mi sono rovinata il finale (che almeno è un lieto fine, se mi concedete lo spoiler). Ho trovato gli episodi interi su YouTube e recuperò quanto prima quelli che mi sono persa, appena finisco di non capire un’acca dell’ultima stagione di Sherlock.
Seconda stupidaggine, ancora più futile. Ho visto un film qualche sera fa –Limitless– che è l’ennesimo caso di trailer super promettente e film deludente in cui tra l’altro non sono incluse molte delle scene del trailer (fastidio a manetta): il motivo per cui cito questo epocale avvenimento è per far presente soprattutto ad una persona specifica che non commenta mai ma legge questo blog dagli albori che il protagonista di questo film, tale Bradley Cooper (noto alla sottoscritta per aver interpretato -bene, e non era scontato- Sberla nel film sull’A-Team), è effettivamente in grado di parlare fluentemente francese ed avendo origini italiane è capace di dire “buongiorno” e “grazie” senza sbagliare sistematicamente l’ultima sillaba.
Eh, lo so che vi ho svoltato la vita con queste notizie. Prima o poi qualcuno doveva render note certe scomode verità.