Non so camminare sui tacchi

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Nel lontano gennaio 2005 nel mio primo blog in inglese scrivevo questo (tradotto alla bell’e meglio):

Quanto dovremmo concedere agli altri di vedere e conoscere di noi stessi? Quanto è troppo? Quando è troppo poco?
Essere onesta è sempre stato irrinunciabile per me e non l’ho mai vissuto come un’imposizione, era semplicemente così che sentivo di volermi comportare, e lo è tuttora. Solo che qualche volta si rischia di far del male alle persone, specialmente a quelle che ci stanno più vicine. Pare quasi che più io tenga a qualcuno, più voglia che sappia di me, nel bene e nel male.
È sempre necessario un confine? Dovremmo forse avere tutti una zona delimitata alla quale non permettere a nessuno l’accesso? E se io non la volessi? O se semplicemente la mia area di libero accesso fosse più ampia di quello che normalmente ci si aspetterebbe?
Forse siamo solo spaventati di avvicinarci a qualcuno, intimoriti di conoscerli per come sono veramente: non è più facile continuare a credere che siano come noi li vogliamo?

Sono passati sette anni ma ho ancora la tendenza ad essere scomodamente trasparente quando mi viene chiesta un’opinione, anche se a volte è un chiaro darsi la zappa sui piedi. Dovrei procurarmi un “colino” che mi faccia da filtro, o semplicemente capire che dire sempre e comunque quello che si pensa oltre ad essere controproducente -se l’interlocutore non è un individuo apprezzabilmente evoluto- può non essere la decisione più saggia.

La stessa modalità di pensiero si ripercuote sul modo in cui scelgo di farmi vedere esteriormente: non mi trucco mai e mi vesto più o meno come quando andavo al liceo (le mitiche All Stars nere e gli anfibi punk li ho archiviati a fatica… e mi mancano tantissimo!). Questo oltre a far sì che venga scambiata spessissimo per una diciottenne ha però come rovescio della medaglia che non ci sia stato un progresso graduale e che a quarant’anni dovrò passare tutto d’un colpo dalla tenuta jeans&maglietta al tailleur gessato, per dire.

C’entra anche la pigrizia: ho lavorato di recente con una ragazza davvero bellissima, e non nego che ammiravo l’impegno che ci metteva ogni giorno a presentarsi con lo smalto e le scarpe in tinta con i vestiti. Anche quando fuori c’era il nubifragio lei faceva immancabilmente il suo ingresso impeccabile, senza un capello fuori posto. Io invece, se fuori vien giù che dio la manda, entro porconando, aprendo le porte a calci perché ho le mani occupate dalla borsa e dall’ombrello, col cappuccio mezzo su mezzo giù, i capelli tutti sgarruppati e lo sguardo minaccioso. Se questa scenetta può far tenerezza quando si è adolescenti o poco via, a trenta e passa anni inizia forse ad essere stonata.
Ci vorrebbe un compromesso: al di là della pigrizia cronica potrei effettivamente fare lo sforzo di mettere lo smalto e carpire finalmente i segreti del mascara, sono cose molto semplici che non dovrebbero sembrarmi un’opera di snaturamento della mia personalità.
Sarà anche figo fare il maschiaccio ma chissà… forse è figo anche essere femminile.
Per ora mi macero nel dubbio! 😉

No tacchi

12 commenti

  1. anche a me capita che mi diano meno della mia età: se prima mi davano 18 anni, ora siamo passati a 24, posso esser contenta, che dici?
    le AllStar? le avevo quando ero piccina…e da un mesetto le ho ricomprate, per nostalgia? non lo so! ma sono così belle 🙂

    • Io conservo ancora le mie 3 paia: nere (per spirito di emulazione verso Murdock ovviamente!), rosse e bianche. 🙂

  2. anche Chuck le ha nere…infatti ero un po’ indecisa su quale colore prendere, poi ho optato per quelle bordeaux! 😉 nulla vieta che in seguito prenda anche quelle nere 😛

    • Secondo me tutti i veri fighi ce le hanno nere!!! 😀
      Che risate mi son fatta con Chuck, ricordo che ho pensato “mi sa che questa serie mi piacerà” quando ho visto questa scena che ho poi caricato su YouTube (senso dell’umorismo da dementi, lo so!).

  3. dipende da quanto ti piace giocare, il passaggio scarpa da tennis
    –> tacco 12.
    Nel senso che non sei obbligata per forza, nemmeno a 60 anni, le alternative per essere in ordine e curate ci sono sempre.

    Ma vuoi mettere, ogni tanto, con qualcosa che sembra tirare fuori un’altra Ally da dentro di te? 😉

    • A pensarci bene credo sia stata proprio quest’altra Ally a spingermi a scrivere questo post: toccherà farci i conti presto mi sa! 😉

  4. Ahahah l’impegno che ci mette quella tutta figosa anche quando piove è un impegno che non mi incuriosisce. Anche io sono una che preferisce star comoda, pur non trascurando certi tocchi carini.
    Ma, suvvia, non si può stare dietro certe cose, quando c’è ben altro cui pensare…
    Le Allstar non le ho mai usate ma, a mio modo, sono un po’ come te 🙂
    Penso che il tacco12 o ce l’abbiamo nell’anima, o non c’è speranza.
    Pur usandolo nelle occasioni in cui è richieste, lo si odia sempre un pochino!

    • Quello che mi frega è che quelle “figose” fanno sembrare tutto così semplice ed immediato che non ti viene spontaneo pensare a quanto tempo hanno impiegato prima di uscire dalla porta di casa. A me mancano proprio le basi ma ho voglia di dedicarmi a qualche piccola attenzione in più. Io ed i tacchi alti non ci incroceremo mai, di questo sono certa, ma forse metterò da parte qualche felpona col cappuccio in favore di un golfino coi bottoncini (più di così proprio non mi riesce per ora!). 😀

    • Senz’altro, Molten. Esploro le sfaccettature che man mano affiorano ma sarò sempre una “All Stars Girl”! 😉

  5. Ciao Ally, come Liny anch’io avevo le mie All-Star da piccola di colore viola …non me le toglievo praticamente mai.
    Ora invece mi sono convertita alle “ballerine” …con le giornate belle e piene di sole sono comode! Anche se ripensando ai tempi di quando ero bambina mi cresce la voglia di comprarmele di nuovo ;P
    Qualche scarpa col tacco ne ho, ma le uso solo in occasioni speciali! Non sono poi tanto brava a camminarci, forse con un po’ di impegno diventerei brava e disinvolta!
    Invece sto aspettando che l’unghia del pollicione sinistro mi ricresca (disgraziatamente dimentica sulla portiera della “Pandina”, ahi ahi che male a ripensarci) per mettermi lo smalto colorato sulle dita delle mani, mi danno allegria!!!

    • Viola mi mancano, ma ti dirò… non mi dispiacerebbe averle anche gialle. 😉
      Le ballerine sono un’ottima alternativa, possono essere sia sportive che eleganti: certo se si decidesse a smettere di piovere ogni mezz’ora sarebbero l’ideale!

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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