No news, good news

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Se non ci sono novità vuol dire che tutto fila liscio… appunto! Questo spiega le undici telefonate in due giorni dalla nuova coop per informare la sottoscritta che dovrà subito sostituire la collega del turno alla mattina e spararsi 20 ore consecutive tra giovedì e venerdì, con pausa pranzo formato super-mignon. La seconda telefonata è per complimentarsi con me per la disponibilità, la terza per ribadire che comunque potrò recuperare quelle ore facendomi sostituire a mia volta, la quarta per comunicarmi che la mia dire è preoccupata per le mie condizioni psico-fisiche a causa del mega-turno, la quinta è per chiedermi se *davvero* me la sento, la sesta è per ringraziarmi perché essendo all’inizio sono ancora un po’ disorganizzati e gli faccio un enorme favore… . Aò, me sta’ a piglià l’ansia!

Zen
© Inmagine

Neanche a farlo apposta l’altro ieri ho avuto una piccola ricaduta, sempre causata dalla mono (lo deduco dalla presenza delle macchie dell’esantema), e ieri pure. Giusto quello che mi ci vuole per iniziare con lo spirito giusto!
Ho una gran paura di deludere gli altri, e di deludere me stessa. Allo stesso tempo sento una gran determinazione a dimostrare che posso farcela, che sono in grado, che sono “normale”.
Certo, sarà decisamente stancante essere in turno per 9 ore e ½ consecutive, quando comunque avrò bisogno di un momento per ingranare, visto che sono passati 6 mesi da quando ho smesso di lavorare lì, ma che ci posso fare? Avrei potuto subito rifiutare di fare due sostituzioni di fila, ma ormai ho dato la mia disponibilità, quindi cicce!

Giovedì il mio moroso non aveva lezione ed è capitato proprio al momento giusto avere un pomeriggio libero perché entrambi avevamo delle cose importanti da dirci: è stato un po’ faticoso, almeno per me, perché ho la tendenza a vedere anche una stupidaggine come una mezza tragedia, ma abbiamo sviscerato la questione in maniera abbastanza esaustiva, per il momento, nonostante parecchi dubbi mi siano rimasti tuttora.
Lui dice che penso troppo, io dico che non riesco a farne a meno: appena sento che c’è qualcosa che non mi torna analizzo la faccenda da ogni angolazione che mi viene in mente per capire cosa fare a riguardo.
In genere mi incasino!

7 commenti

  1. Ciao! in effetti come inizio è duretto, ma vedrai che ce la farai, in fondo hai già lavorato li e non ti ci vorrà molto per ambientarti…
    Il tuo ragazzo ti dice che pensi troppo…mmm… me lo dice sempre anche un mio caro amico… Per me è impossibile non pensare, vorrei sempre avere tutto sotto controllo e quando non ce l’ho o non penso di essere all’altezza di una situazione inevitabilmente mi metto a pensare ed ad esaminare tutto…
    Anche se mi rendo conto che vive meglio chi non si fa tutti questi problemi… 😕

  2. Come minimo voglio un tappeto viola (lo preferisco al rosso) cosparso di petali bianchi con candele aromatizzate all’eucalipto ai lati per il mio ingresso. Esagero? 😛
    Altroché se vivono meglio quelli che non si fanno tante seghette mentali, ma fa niente, dai, volemose bene lo stesso noi del club “E se io, ma forse era meglio…”.

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Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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