“Come mai sta virando a sinistra?”
E fu così che capimmo di essere finite sulla barca sbagliata, e tutto solo perché, nella fretta di sfuggire all’asfalto rovente, non avevamo ritenuto fondamentale alzare lo sguardo a leggere la destinazione stampata in bella vista sul battello.
Niente gita al porticciolo di Grignano e alla Baia di Sistiana dunque: il Delfino Verde ormai veleggiava sicuro verso la diga di Muggia.
Poco male, ci siam dette, a Muggia volevamo andarci comunque, solo che il tempo a disposizione e gli orari del collegamento marittimo previsti per il rientro al Molo Bersaglieri di Trieste non concedevano di scendere a terra per una seppur piccola esplorazione: vorrà dire che ci torneremo un’altra volta.
Trascorsi pochi minuti ad ondeggiare come su una grande amaca aspettando che salissero gli ultimi passeggeri, una volta mollati gli ormeggi i motori si sono accesi e abbiamo osservato la riva allontanarsi sempre di più, mentre la tanto anelata brezza marina finalmente iniziava a soffiare, mitigando le temperature nuovamente in salita di questi giorni.
Si respira pace e salsedine lì, in mezzo al mare, tra tutte quelle sfumature di blu: s’incrocia una piccola barca a vela, un motoscafo poco distante, qualche gabbiano in ammollo; si ammira il panorama collinare di Trieste da un punto di vista meno usuale, si concede al vento di spettinare i capelli e s’invidia un pochino la turista seduta lì accanto con il suo enorme cappello di paglia coreografico.
Mezz’ora di traversata ed ecco le facciate colorate delle case sopra Porto San Rocco, il Castello di Muggia che si affaccia sul porto, le imbarcazioni attraccate quasi una sull’altra… qualcuno si tuffa, altri pescano o passeggiano.
Approfittiamo per qualche minuto della barca tutta per noi, osservandone tutti i dettagli, e mi viene in mente che la mia ultima volta risale al 2005: inammissibile per essere nata in una città di mare! Toccherà recuperare.
I passeggeri sono scesi tutti ed iniziano ad arrivare quelli che prenderanno il loro posto nel viaggio di ritorno: noi rimaniamo a bordo, conservando un precario equilibrio mentre facciamo qualche doverosa foto.
Qui il calore del sole, smorzato dal vento incessante, è molto più piacevole.
La passerella si alza dal molo, i motori si riaccendono, si riprende il largo.
Arrivederci Muggia, neanche stavolta sono riuscita a salutarti come si deve, prometto che ci riproverò.
Un’altra mezz’ora di brezza, blu, onde: fisso il mare, così rassicurante ed inquietante allo stesso tempo.
Penso alla crociera nei fiordi norvegesi che forse non troverò mai il coraggio di fare: tutto quel tempo in mezzo all’acqua, niente su cui fissare lo sguardo se non l’orizzonte, “la percezione del mare come un nada primordiale, senza fondo”, proprio come lo descrive egregiamente David Foster Wallace nel libro A supposedly fun thing I’ll never do again (tradotto Una cosa divertente che non farò mai più, di cui vi consiglio caldamente la lettura).
Stiamo per attraccare al molo, puntualissimi: non c’è traffico in mare, capisco perfettamente che tanti preferiscano questo mezzo agli affollatissimi e ritardatari autobus.
La mia prossima volta a stretto contatto con l’acqua spero sarà in presenza di numerose gondole in quel di Venezia, dove non torno ormai da cinque anni. O forse, chissà, di nuovo a bordo del Delfino Verde, magari quello che svolta a destra.
Sono sicura che la prossima volta leggerai bene il cartello, o chissà dove potresti ritrovarti!! 😛 Se ti può consolare io sono stata su un traghetto due sole volte in vita mia quando sono stata in Sicilia.. e poi mai più. In effetti abitando in una città di mare hai più occasioni, quindi approfittane tu che puoi!!
Ho imparato la lezione, ma non mi è dispiaciuto quel piccolo brivido di avventura! 😉 Cercherò di approfittarne di più, visto che le occasioni non mancano.
Sembra una di quelle tipiche disavventure che potrei avere io, davvero tipiche, te l’assicuro. A parte l'”errore” però il giro in barca è stato piacevole lo stesso, il mare è bello dappertutto, no?
Foto splendide, fanno venire una gran voglia di estate e di tuffi nel blu. 🙂
Piacevolissimo, anche se la destinazione in mente era un’altra. Grazie!
Foto sempre più belle 🙂
Venezia e le sue isole sarebbero uno scenario perfetto per altri scatti!
Un abbraccio da qui!
❤
L’ideale sarebbe Venezia di sera, pensa che non l’ho mai vista illuminata, andandoci sempre in giornata e rientrando prima che facesse buio. Visto che Caronte imperversa mi sa che aspetterò settembre. A presto e buona settimana!
L’ultima volta che sono stata a Trieste sono andata a Muggia, ma con il bus. Mia mamma non ne ha voluto sapere di prendere il traghetto ☹ ed è triestina 🤣 comunque è bellissima e abbiamo mangiato benissimo alla cooperativa dei pescatori. 😉 sono felice tu ti sia ripresa. Un caro saluto
Ciao Erika, grazie.
Frequento troppo poco Muggia e mi dispiace perché anche a me è piaciuta molto, ho visitato il castello, ho passeggiato tra le sue viuzze fino al porticciolo e assaggiato un gelato buonissimo nella famosa gelateria. Farò in modo di tornarci presto!
Ma tua mamma ha paura di andare per mare? Io l’ho trovato un modo molto furbo per fuggire dal caldo ed evitare il traffico 😁
Un abbraccio!
mi sa di sì. Triestina strana 🤣
Un abbraccio a te
La prossima volta anche io sul delfino verde!!!!
Ok, quando vieni su ci andiamo! 🙂