Mica pizza & fichi e pane, amore e fantasia… qua si lavora!

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primo pensiero: oooohhhh, come mi mancavano i dolci suoni mattutini del centro raccolta rifiuti ingombranti sotto casa!!!
prima musica: vedi ‘primo pensiero’… era proprio una “musica”!
seghetta mentale: devo farmi 7 ore e ½ in biblio oggi… gneeeee!!!

Che fastidio! Stavo scrivendo un post sul terminale in biblioteca quando è saltata la rete, senza preavviso, e buonanotte al secchio… e al blog! Meno male che i lavori dovevano farli settimana scorsa!
Per me poco male, l’avevo comunque salvato (a parte le ultime righe che saranno state “ingoiate” dal misterioso universo che è Internet) in Word, ma c’era una ragazza che aveva lavorato per ore su un documento e non sapeva se aveva fatto in tempo a salvarlo sulla sua penna usb, per cui era sul disperato andante, e la capisco!

In definitiva siamo rimasti senza collegamento dalle 15.30 in poi… notevole! Io poi ero lì da mezzogiorno per il famoso recupero delle ore, quindi ho ingannato il tempo magnando… prima la pizzetta, poi il “pranzo” (paninone alle zucchine con mortadella, insalata, cetriolo e salsina alle erba che fa avere a TUTTO il gusto del cheeseburger di McDonald’s), e a seguire budinino alla cioccolata. E poi mi chiedono se mangio e come mai sono così magra: ma che ne so???!!!
Comunque lunedì recupererò quello che avevo scritto e lo aggiungerò perché adesso non ho tanta voglia di riscrivere tutto da capo.
Poi è venuto a rallegrarci il legionario, che anche stavolta non ha nemmeno messo piede in sala lettura ed è rimasto al bancone a chiacchierare amabilmente con me e Desy. Tanto coccolo e tutto, ma leggerissimamente logorroico.

Questo fine settimana non ci vediamo io e il mio moroso perché domani ha prove col gruppo e domenica va a Milano a vedere un concerto… speriamo di recuperare giovedì che è festa. E venerdì Desy se ne va a Grado a vedere Vasco, e io mi cucco muso lungo, che è ritornata ai suoi antichi splendori da quando Sapy si è defilata e non le serve più fingere di essere nostra alleata. Che schifo le persone finte!
Domani in teoria, se non avvengono cataclismi, mi vedo con la mia vicina di casa… e vediamo che si combina.

P.S.: voglio comprarmi un paio d’infradito neri! Assolutamente!!!

@ lunedì
E come al solito ieri poi non sono riuscita a finire di scrivere come mi ero ripromessa. Sarà stata la stanchezza formato famiglia dovuta al risveglio forzato alle 8.00 perché il mio moroso doveva andare in ospedale a fare delle prove per una sua amica che sta preparando la tesi di laurea e le servono cavie vegane. Poi è ritornato verso le 11 e ¼, giusto in tempo per due coccoline prima di andare a prendere il treno.

Alla fin fine è stato bello però: al di là del fatto che ci eravamo capiti male (ma va???) e lui non mi ha telefonato quando è uscito dal colloquio col suo relatore, e io stavo sclerando, finché poi non ho resistito e gli ho fatto uno squillo per vedere se il cellulare era acceso, e lui beato mi dice che è a casa e che arriva alle 17.00. Quindi ho fatto un po’ di scena quando è arrivato in biblio, ma poca poca, anche perché mi ha fregato in partenza comparendo inaspettatamente dal corridoio di sopra mentre io uscivo dall’aula computer, e mi ha preso alla sprovvista (tutta colpa -o merito, dipende dai punti di vista- dei pinini).

Più che comprensibilmente non impazzivo dalla voglia di restar chiusa in biblio fino alle 19.00, così siamo sgattaiolati fuori prima e siamo andati sul Molo Audace a prendere un po’ d’aria, di cielo e di mare. Ci siamo seduti con le gambine a penzoloni e ci siamo goduti il venticello… e io un po’ meno la vista dei pescetti, di più quella delle medusine.

Keroppi
Il mio fedele Keroppi sul Molo Audace

Dopo un’oretta mi è venuto in mente che il folletto era in trasferta e quindi sarebbe stato carino avviarci verso casa e perlomeno pensare a fare qualcosa di cena. Detto fatto, dopo mezz’ora (carini autobi, tutti puntuali, sempre!) eravamo nella mia umile dimora, preda di immani correnti d’aria pro-allergia da polline e simpaticamente comprensiva di folletto sotto-la-doccia, quindi non-culinario. Dramma: io volevo il buono-brucio, ma le patate non avevano pensato di mettersi a bollire da sole mentre noi eravamo a guadagnarci la pagnotta, e qui il mio moroso ingegnoso mi rivela tutto fiero che si possono cucinare anche in microonde -› potenza in piena, attitudine 5. E vai di patate alla grande!

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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