Mia nonna, Maggie Smith e il quokka australiano

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La domenica mattina si andava alla Messa delle 10.00 con tutta la Sacra Famiglia: io mi sedevo nei primi banchetti assieme agli altri bambini e i momenti che preferivo era quando si cantava.
Le panche erano posizionate parallele alla rientranza a lato dell’altare dove si sistemavano i ragazzi del coro con chitarre e microfoni, e durante tutta la durata della celebrazione venivo fin troppo facilmente distratta da chi sistemava l’asta, chi il proprio leggio o qualche altro strumento lì vicino che sarebbe servito per l’inno successivo.

Finito il concerto, cioè… la Messa (ops), il rito prevedeva di andare a rovinarsi definitivamente l’appetito prima del pranzo con un sostanzioso “rebechin” a casa della nonna, spesso anche coi cuginetti al seguito. Potevamo star certi che ad attenderci sul tavolo in cucina avremmo trovato i grissini col prosciutto crudo, il formaggino spalmabile e le altrettanto immancabili bottiglie di Fanta e Sprite, il tutto condito da un’accoglienza senza pari a base di abbondanti baci schioccanti sulle guanciotte.
Questo è uno dei ricordi d’infanzia più belli e preziosi che ho perché sa tutto di unione, familiarità, condivisione, compagnia: i piccoli, in realtà enormi e fondamentali, piaceri della vita che finché sono presenti nella tua quotidianità di bambina non hai idea di quanto potentemente ti mancheranno quando non li avrai più, perché la vita a volte va così, un po’ tanto storta.

Ho sempre provato una gran simpatia per l’attrice Maggie Smith, ma è stato grazie alla più che splendida serie Downton Abbey che il sentimento si è trasformato e, col susseguirsi delle stagioni, consolidato in adorazione.
Chi ha conosciuto mia nonna penserà sia alquanto bizzarro che sostenga che me la ricorda moltissimo, ma è così, o magari le sarebbe assomigliata in maniera più evidente se anche lei fosse nata e cresciuta tra la nobiltà inglese nei primi del ‘900, chissà!
Di sicuro anche lei, in una tenuta pullulante di camerieri e valletti, avrebbe passato il dito sui mobili per controllare che fossero stati spolverati a dovere, proprio come si è visto fare a Lady Grantham in un episodio. Santa donna!

Maggie Smith in Downton Abbey
La magnifica Maggie Smith nei panni della Contessa Madre Violet Grantham in Downton Abbey

In quest’ultimo periodo mi è capitato di sognarla spesso (mia nonna, non Maggie Smith) e ogni volta le chiedevo aiuto per capire quali decisioni prendere, e lei mi rispondeva sempre con grande affetto, ma purtroppo le sue parole svanivano immancabilmente al risveglio, nonostante tentassi in tutti i modi di acchiapparle prima che mi sfuggissero del tutto. Niente da fare.
Non molto tempo fa, credo fosse poco prima di Natale, l’ho sognata di nuovo e di nuovo le ho chiesto “nonna, che devo fare?” e l’ho abbracciata fortissimo per non farmela scappare, nel tentativo forse infantile che così avrei capito e ricordato la sua risposta. Parerà curioso, ma ha funzionato: il consiglio è arrivato forte e chiaro ed è rimasto a disposizione della mia memoria quando mi sono svegliata, un po’ sorpresa dal contenuto che però mi ha risuonato dentro moltissimo per una serie di coincidenze che vorrei tanto condividere, ma non me la sento perché davvero troppo personali, perdonatemi.

A quel sogno e all’indicazione della nonna si sono susseguite piccole azioni e reazioni apparentemente scollegate tra loro, alcune perfino illogiche, e scommetto che alcuni di voi a questo punto si staranno chiedendo quando tirerò in ballo il quokka australiano del titolo di questo post. Curiosità più che giustificabile, in effetti. 😛

Per lo stesso apparentemente irrilevante ed inspiegabile motivo per cui ho ordinato un catalogo online per una destinazione esotica fino a pochi anni fa sconosciuta alla sottoscritta (non è che voglia fare la misteriosa, ma anche questo è top secret), ho fatto di nuovo una ricerca abbastanza vaga su Internet e mi sono imbattuta nelle fotografie di questo ragazzo che spesso e volentieri si fa i famigerati selfie, solo che i suoi sono decisamente particolari e, a parer mio, esilaranti.
Ora, passi che il quokka sia stato ribattezzato dal web l’animale più felice del mondo (cercate pure su Google e vedrete), ma ditemi in tutta sincerità se questa foto non vi strappa un sorriso.

Una foto pubblicata da Allan Dixon – Adventurer (@daxon) in data:


No, mia nonna non mi ha consigliato di seguire un estraneo su Instragram che si fa foto buffe assieme ad animaletti col musetto simpatico, ma in qualche modo neanche troppo arzigogolato c’entra, c’entra.

12 commenti

    • Mi hanno detto che sono stata parecchio criptica in questo post, il fatto è che anche spiegandole certe cose appaiono sensate solo a me, temo. 😕

  1. Oddio, quella bestiola da dove sbuca!!? 😀 Che simpatico!! (E il tipo è parecchio figo, che non guasta!!) 😉
    Qualunque cosa ti abbia detto la nonna, segui i suoi consigli, le nonne non sbagliano mai!! Non ho mai seguito Downton ma quasi quasi mi hai incuriosito al riguardo, mi ispira questo personaggio e lei come attrice è fantastica!!

    • Ah beh, io ho una passione innata per le bestiole buffe: da piccola adoravo l’ornitorinco, poi ho scoperto il petauro da zucchero, il tamandua, il capibara… . 🙂
      Non smetterò mai di consigliare la visione di Downton Abbey, è una serie che merita davvero!

  2. Ma ma…il quokka è troppo dolce, l’ho sempre detto io che devo andare in Australia!
    Quando ho visto la foto del tipo australiano con questo stupendo animaletto giuro ho fatto una faticaccia a non ridere in faccia agli ignari utenti 😀
    Che bello che sogni la tua nonnina, bisogna ascoltare i suoi consigli. Io sogno spesso il mio papà e a differenza tua mi ricordo il più delle volte quello che mi dice 🙂

    • Mette di buon umore l’animaletto, vero? 🙂
      Mi piace fare quel genere di sogni, è come stabilire di nuovo un contatto con chi non è più vicino a noi fisicamente.

  3. È vero sono i sogni più belli e l’ultima volta mi ha detto “sto con te e ti faccio compagnia”
    A proposito di Downtown Abbey…ho appena visto una puntata della sesta stagione dove Lady Violet Grantham aspettando il figlio controllava se ci fosse polvere sul tavolino…bellina lei 😀

    • <3
      Che brava che ti stai mettendo in pari! 😉 Sì sì, proprio a quella scena mi riferivo nel post (spoiler, spoiler!!!), mi ha fatto troppo ridere, per quello ho messo il link alla gif animata, così ogni tanto me la riguardo e sghignazzo. 😛

    • Lo so, lo so, chiedo venia! Per essere meno ermetica, stanotte l’ho sognata di nuovo mia nonna e facevamo gli gnocchi insieme: niente messaggi esistenziali, solo sana arte culinaria casalinga. 🙂

  4. in effetti anche io sono parecchio curiosa ora !
    comunque nell’attesa di nuovi particolari ho subito iniziato a seguire questo bel ragazzo che fa delle foto strepitose e chissà che non porti qualche bella idea pure a me !
    Di sicuro pagherei oro perchè mia nonna mi venisse in sogno ma non c’è niente da fare è capitato rarissime volte e per quanto la pensi proprio non ne vuole sapere di appalesarsi.
    Ma io sono paziente e tenace 😉
    Un abbraccio
    <3

    • Quelle foto mettono il buon umore, fai bene a seguirlo su Instagram. 🙂
      Sai, mia nonna è mancata nel 2007, ma è solo da poco più di un annetto circa che mi capita di sognarla spesso, mentre con mia zia che ho perso da adolescente è successo rarissime volte, nonostante lo desiderassi. Pazienza e tenacia sono ottime alleate comunque. Un abbraccio anche a te, a presto!

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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