Meglio di così… si vive!

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Per la prima volta ho cancellato ben tre volte tutti i paragrafi scritti che avrebbero riempito lo spazio vuoto di questo post. Ero convinta di quello che rileggevo, ma ancora più convinta fosse più salutare per me stessa non premere il bottone “Pubblica”.

Così ho ricominciato da capo, proprio come sto facendo -con comprensibile maggior difficoltà-  in molti altri ambiti della mia vita: casa, lavoro, parenti, amici, tempo libero. In pratica tutto!

Ho perso quasi tutte le piante, non vado al lavoro da mesi, mia mamma ha combattuto l’ennesimo cancro mentre a me tornavano gli attacchi di panico, qualcuno di cui pensavo potessi fidarmi si è defilato, è morto mio nonno paterno e ho comprato la mia prima scatola di ansiolitico, a cui è seguita una seconda, una terza e poi una quarta.
A leggerla così uno pensa “nient’altro?”. Dell’altro c’è, eccome! Discussioni infinite per cercare di venirne a capo, pianti non proprio liberatori e non di rado repressi sul nascere, momenti tremendi di angoscia nelle notti insonni e decisioni rimandate perché troppo difficili da partorire.
E adesso a che punto siamo? Continuo a non avere la benché minima idea di cosa fare.
Nel dubbio vedo regolarmente una psicologa che lavora tra Trieste e Londra (una città a caso), mangio pizza senza levare il formaggio (tanto il mal di pancia ce l’ho comunque anche se trangugio riso in bianco), spavento la gente poco avvezza a sentirsi dire la verità priva di censura e mi domando se avendo un briciolo di autostima in più sarei riuscita a realizzare il desiderio di scrivere un libro.

Voglio provare di nuovo con la blog-terapia, che anni fa mi era servita come la manna dal cielo, anche se scrivevo in inglese e mi leggevano solo donne che abitavano dall’altra parte del globo.

Non preoccupatevi se state pensando “cosa le scrivo adesso a questa nei commenti?”*. Sono sempre in difficoltà anch’io quando qualcuno dice “ehi, la mia vita non sta mica andando tanto alla grande”. Indubbiamente, quanto è più facile mettere insieme due frasi per commentare un esoticissimo post su un viaggio intorno al mondo o su un matrimonio da sogno o su una serata scoppiettante in un locale trendy? Ecco perché ci tengo a farvi vedere questo video, anche se vi avverto che suscita una bella dose di amarezza, proprio perché ci si rende conto di quanto sia verosimile.

Spero di tornare presto con la recensione del film finale sulla Terra di Mezzo, perché vorrà dire che sarò riuscita ad andare al cinema e rimanerci per il tempo necessario, nonostante l’ansia mi acchiappi alle spalle anche quando devo semplicemente salire su un autobus.

* (un “pat pat” d’incoraggiamento andrà benissimo, grazie in anticipo!)

6 commenti

  1. Cazzo… quanto è vero tutto questo.
    Non sappiamo mai rivelare ciò che succede dentro di noi e ci fermiamo.
    Anche io, per motivi meno profondi, mi sono un po’ imballata. Non scrivevo, non mi veniva in mente nulla, troppo avvelenata, spaventata e ferma.
    Forse c’è un modo per tutti, chi lo sa.
    Non smettere mai di esserci, però.

    • Una delle mie paure più grandi (che si è purtroppo rivelata fondata) è che poche persone ti restano vicine quando prendi il coraggio a piene mani e ammetti di aver bisogno d’aiuto: improvvisamente saltano fuori tutti d’un botto mille problemi -loro- che rendono impossibile darti anche il più piccolo supporto. Forse si spaventano, forse si sentono inadeguati, forse temono gli chiederai chissà che, mentre in realtà tutto quello che vuoi è qualcuno con cui parlare e sviarti un po’. In effetti il tempo non è un regalo da sottovalutare: è prezioso e non si può recuperare, perciò capisci chi tiene veramente a te, e chi invece restava in zona solo per inerzia.
      Le crisi arrivano sempre in un momento o nell’altro nella vita di chi si pone domande e non si accontenta di esistere, ma pretende -legittimamente- di viversela questa vita, quindi vediamola come una benedizione, che forse gli “sfigati” non siamo noi. E non chiederò scusa a nessuno per averlo scritto! 😉

  2. Ho guardato il video e penso che scrivere su FB e scrivere su un blog siano cose molto diverse.. per me la scrittura sul blog è terapeutica perchè scrivo innanzitutto per me stessa, pur rivolgendomi all’esterno. Continua a scrivere Ally : ) anche se poi cancelli, e riscrivi, e ricancelli. Viene il giorno in cui il testo e l’introspezione sono maturi e premi “invio”. Sono passi avanti minuscoli, ma per quanto minuscoli sono pur sempre passi. Un abbraccio!

    • Forse sbagliando, ho sempre guardato con diffidenza e dichiarata antipatia Facebook come uno strumento per esibizionisti ed impiccioni, o per chi è troppo pigro per tenere un blog.
      Che il blog sia una terapia lo dico da quando ho iniziato a scrivere in rete nel 2005, e tengo un diario con costanza dal 1991… che fa un po’ impressione a pensarci a quanta roba avrò scritto in tutti questi anni!
      Continuerò a scrivere, pur non credendoci quanto vorrei, pur col timore che qualcuno di sgradito possa leggere e giudicare frettolosamente, pur pensando che gli altri sono più capaci di me a trasmettere emozioni attraverso le parole.
      Continuerò a scrivere, e a ringraziare chi condividerà questo viaggio insieme a me.
      Grazie!!! 🙂

  3. Col consueto ritardo…ma ehi, ci sono anch’io!

    Per un grande abbraccio e un ancor più grande incoraggiamento sia pur a distanza (d’altronde la distanza è un altro concetto relativo, o no..?).
    Reduce da un periodo di depressione, ancora lì a capire come rappezzare alla meglio brandelli di vita ad muzzum…credimi se tio dico che le tue parole sono un colpo al cuore, ma in parte un fulmine di quelli che preludono poi al dopo-tempesta…
    Forza Ally, non mollare! Credo davvero tu abbai imboccato la strada giusta.

    xxx
    Kiara

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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