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Prometto che prima o poi smetterò di scrivere di scatole… ed inizierò a scrivere di scatoloni. Ma non è questo il giorno!
Invece che mettermi seriamente a pensare all’imminente trasloco, sto rimandando il momento dei lavori pesanti e perpetuo il rituale di impossessamento di scatolame di ogni genere e dimensione. Infatti ho convinto il folletto che non avevamo ancora sufficienti contenitori e quindi ieri ho boicottato l’operazione “facciamo il cambio di stagione così ne approfitto per svuotare l’armadio” in favore di “compro ancora mille mila scatole che non si sa mai”, il tutto dovuto alla realizzazione che più scatole equivale a meno roba in giro che a sua volta equivale a più ordine visivo che risulta infine in pace interiore della sottoscritta.

Coin © leeliah99.altervista.org

Quindi, la missione di ieri era scendere in centro e saccheggiare il reparto casa di Upim & Coin (per par condicio): dopo un buon quarto d’ora sprecato nel reparto bimbi a frignare e ad impormi di non comprare né le ciabattine né l’asciugamanino né il tappettino né la copertina con un adorabile scoiattolottolo disegnato, siamo giunte nel regno dello scatolìo e abbiamo fatto man bassa: io ne ho prese anche un paio di tela per la biancheria mentre il folletto è stato rapito dal fascino dei cestelli (è diventato strenuo sostenitore del mio metodo “arraffa & scappa” … ho un fan!).

Upim © leeliah99.altervista.org

La scena topica è avvenuta nel momento della discesa verso il piano sottostante: mi offro di dividere il malloppo per bilanciare pesi ed ingombri, ma il folletto rifiuta sdegnoso, tronfio delle sue innate capacità equilibristiche. Peccato che mentre io mi appropinquo alla scala mobile il folletto si rende conto di aver fatto male i calcoli: il tronfio ce la faccio iniziale diventa improvvisamente un drammatico oh oh, no, non ce la faccioooo, aiuto!… mi volto appena in tempo per assistere impotente alla rovinosa caduta con tanto di rotolamento fracassone sulla scala e per non venire travolta da coperchi e roba varia.
Una volta appurato che il folletto era incolume ancora in cima e che non sapeva se ridere o turbarsi, io ho deciso che si poteva molto ridere, perché giuro è stato esilarante, soprattutto quando le cassiere accorse attirate dal rumore hanno esclamato “che sollievo, temevamo fosse un bambino col passeggino, abbiamo preso uno spavento!”. *.* Ma secondo voi, se davvero si stava verificando un remake stile “corazzata Potionkin”, mi mettevo a ridere così di gusto? Comunque, dopo esserci fatte riconoscere ed aver allietato il pomeriggio alle commesse, abbiamo pagato e siamo uscite in strada trattenendo a stento la stupidera: il tragitto verso la fermata dell’autobus è stato tutto uno sghignazzare senza ritegno.

Alla fine, prima di cena, un po’ d’ordine nel mio armadio sono riuscita a farlo, ma sono ancora lontanissima da un qualsivoglia simil traguardo verso la meta finale. Nel frattempo immagino di abitare in un grande magazzino, così per un attimo rimuovo il pensiero che inizieranno a posare il parquet appena mercoledì, che l’elettricista ha imbrigliato qualche filo e in una camera non si può spegnere la luce, che stavolta il lavoro sporco mi tocca farlo da me, che non si sa ancora il destino della cucina, che… .
L’ottimismo è il sale della vita, ma occhio che mangiare salato fa aumentare i valori del colesterolo!

3 commenti

  1. Momenti esilaranti direi 😀
    Direi che la stai vivendo bene, i traslochi sono sempre molto faticosi (ne ho una discreta esperienza con le case ho cambiato) e stressanti, ma è più divertente viverli alla giusta maniera senza crisi 🙂
    Buon proseguimento dei lavori!

    ps. ogni volta che entro nel reparto casa di Coin vorrei prendere tutto…

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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