La meravigliosa arte del cazzeggio artistico

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C’è sempre vento sul molo Audace, c’è sempre chi passeggia, chi legge, chi osserva in silenzio la linea dell’orizzonte e aspetta da chissà quanto tempo il ritorno di qualcuno.
E poi c’è una penna che non vuol proprio saperne di scrivere due lettere di seguito, e chi trascrive i propri pensieri sopra un foglio usando l’antica arte dell’incisione.

Chissà com’è stare su una barca a vela e guardare la gente dal mare: i gruppi di ragazzi caciaroni con la chitarra -e vai con l’intero repertorio di Battisti-, le coppiette mano nella mano, la signora dai capelli corvini che non si stanca mai di scrutare l’arrivo delle navi, i lettori solitari, i mangiatori di gelati e… perché quella tizia sta torturando quel povero foglio con uno scalpello??? Al che io potrei ribattere: “mi prestate una penna?”, ma mi accontenterei anche solo di sapere perché quando uno vuole rilassarsi si ritrova assediato da un manipolo di tredicenni starnazzanti che non riescono a vivere serenamente la loro adolescenza se non infieriscono contro qualche organo vitale altrui, facendo sentire a chiunque si trovi disgraziatamente nel raggio di 5 km come si senta bene l’ultimo singolo dei Vattelapesca Boys sul loro scikkosissimo cellulare / mp3player / tritabal– di ultima generazione. Oh, chiedo perdono, ho scordato una delle funzioni principali: la fotocamera. Come sono state premurose a ricordarmelo, puntandomela dritta in faccia… e se poi finisco in qualche scikkosissimo blog? Boh! Quasi quasi le immortalo pure io, tanto per ricambiare la cortesia, ma con la *macchina fotografica*, che essendo tale svolge la sua *unica* funzione. Col cellulare io telefono, ma sarà che sono antica.

Si sta troppo bene qui, con il sole che scalda le pietre, e loro -contente- a loro volta scaldano le tue cappiette, e le tue gambine… e resuscitano la tua penna. Non ci speravo più!
Oggi c’è la temperatura ideale: l’aria tiepida quanto basta per coccolarti generosamente, facendoti venire voglia che resti sempre estate, e l’autunno si dimentichi di questo posto… così io ne approfitto per restare ventiseienne ancora un pochino. [ore 17.46]

Attesa sul molo Audace a Trieste © leeliah99.altervista.org
Attesa sul molo Audace

3 commenti

    • Eh, la nostalgia… che cosa meravigliosamente triste!
      Il dramma dei 27 si compirà il 21 di questo mese… aaaaaaaaaahhhhh!!! Posso assentarmi? 😀

  1. ma no dai! festeggerai ingozzandoti di biscotti (devo cercare quelli che mi hai detto tu..) e vedrai che andrà tutto bene. io ormai sono preparata, già ora dichiaro di averne 27.. ahimè!
    un abbraccio e grazie della visita.

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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