La lettera che avrei voluto ricevere

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cassetta delle lettereCara Ally,
non indovineresti mai chi ti sta scrivendo questa lettera. Sì, un giorno i tuoi amici ti chiameranno Ally e sarà un soprannome che a te piacerà molto. Come lo so? Perché sono io Ally, anche se ora tu che leggi hai cinque anni e io invece ne ho più di trenta. In realtà so che alla tua età avrai bisogno che qualcuno te la legga questa lettera perché tu devi ancora andare a scuola ed imparare un sacco di cose, ma quello che sto per scriverti voglio che tu lo sappia ora, perché fra un anno sarà tutto diverso.

Già: la scuola. Non voglio scoraggiarti, piuttosto metterti in guardia e consigliarti, ma sarà proprio con l’inizio delle elementari che le circostanze inizieranno prepotentemente a privarti della spontaneità e della gioia che ti hanno sempre appartenuto finora. Ed io vorrei evitarlo.
Sulla tua strada incontrerai una maestra totalmente incapace di gestire dei bambini e si aspetterà sempre di più da te perché sei la figlia di un’insegnante, e quando non sarai all’altezza dei suoi irreali parametri godrà nell’umiliarti davanti all’intera classe. Cerca di essere superiore, anche se a sei anni è difficile, ma sappi che ci sono persone che ti apprezzeranno per quello che sei, e che nessuno ha il diritto di farti sentire come se non valessi nulla. Non darle questo potere, non darlo mai a nessuno!

Alle medie le cose andranno un po’ meglio dal punto di vista scolastico, ma ti aspetta una prova ben più difficile: la supererai con le tue sole forze e comincerai a capire che nella vita a volte ci sono degli alleati e a volte no. Mi dispiace per quanto ti sentirai sola ed incompresa e se potessi verrei io da te a consolarti, abbracciarti e dirti che tutto prima o poi si aggiusta. Non sentirti sciocca se l’aiuto che ti servirà nel momento più buio non verrà da una persona in carne ed ossa: aggrappatici e fregatene del giudizio degli altri, sarà un amore virtuale che continuerà per tutta la vita.
Quando la tua pancia inizierà ad impedirti di avere la vita normale che ogni adolescente meriterebbe non reagire chiudendoti in te stessa: non è nel limbo della tua cameretta che troverai sollievo. Lascia stare tutte quelle pillole che i medici ti rifileranno dopo averti fatto mille esami: il problema non è lì, fidati del consiglio che ti darà la tua mamma.

Al liceo ti avvicinerai ad alcune ragazze solo per sentirti meno sola, ma quando si tratterà di scegliere in una manciata di secondi tra loro ed il tuo compagno di banco rompiballe scegli lui e manda al diavolo loro. Non so dirti che succederà, perché io non l’ho fatto, ma so che ti pentiresti dell’altra scelta.

Farai la tua prima esperienza “da grande” a quindici anni: attenta a non lasciarti sopraffare dal tuo nervosismo, conta fino a mille se necessario, o farai qualcosa che rovinerà per sempre un’amicizia e ci soffrirai da matti. Tu non sei cattiva, mettitelo bene in testa, anche se sentirai spesso questa critica da alcune persone un po’ grette che ti circondano. I parenti non te li sei scelta, ma puoi scegliere di non farti condizionare così tanto profondamente dalle malelingue.

Lascia stare l’università: mollerai dopo neanche un anno perché succederà quello che nel tuo cuore di bambina non puoi ancora prevedere razionalmente. Certe persone hanno uno strano modo di volere bene, e altre semplicemente non ne sono capaci, pur credendo l’esatto contrario. Uscirai sofferente ma fortificata anche da quel disastro e da lì inizierai a capire come prendere in mano le redini della tua vita: sarà faticoso ed alcune volte ti sembrerà di impazzire, ma non arrenderti!
Vorrei poterti dire come va a finire, se c’è il lieto fine, ma non ti nascondo che a trent’anni ti sentirai ancora in mare aperto e con un destino incerto davanti. Posso anche dirti però che non ti mancherà la volontà di lottare per tornare a galla.

Queste erano le cose più importanti che mi premeva di dirti: potrei raccontartene altre meno fondamentali, ad esempio che al contrario di adesso un giorno amerai l’inglese, vorrai a tutti i costi andare a Londra e ci andrai; fra qualche anno vedrai un film e desidererai lavorare in una biblioteca da grande: sappi che ci riuscirai; nel 1999 finalmente arriverà la band che hai sempre aspettato e con loro anche la tua canzone preferita in assoluto (si chiamano Linkin Park e la canzone è Papercut); a venticinque anni succederà qualcosa che avrai atteso per almeno diec’anni, non sarà proprio come te l’aspettavi ma ne varrà la pena.
Un ultimo consiglio: non aver paura di essere te stessa e cerca di volerti bene.

Ally

p.s.: quando il prossimo anno tua mamma ti porterà in buona fede dal parrucchiere per cercare di domare i tuoi biondi boccoli ribelli… scappa, o ti ritroverai con un taglio da militare e i capelli per lo shock ti diventeranno scuri nel giro di pochi mesi. Occhio!

la lettera che avrei voluto ricevere

10 commenti

  1. Anche io anni fa mi sono scritta una lettera “dal futuro”. indirizzata alla me 15enne, e molto simile alla tua.
    Purtroppo non possiamo tornare indietro e disfare gli errori, anche perchè pure quelli ci connotano, però sarebbe (stato) bello nei momenti più duri e disperati ricevere anche solo un bigliettino con scritto “tieni duro che ce la farai” (nel mio caso: e lui si fregherà da solo e tornerà indietro piangendo come nei tuoi sogni, e come nei tuoi sogni sarà talmente tardi che proverai solo un poca di pena e un poco di fastidio).
    Sei una persona bella, lo sai?

    • Credo sia stato quasi terapeutico scriverla. Non possiamo andare indietro nel tempo e farci pat pat sulla spalla, ma ora che siamo adulte possiamo preservare la nostra parte bambina e proteggerla, sperando non sia troppo tardi.
      Grazie!

  2. Magari riuscire a scrivere una lettera così bella e profonda come hai fatto tu…potrei provarci però 😉

    Quante volte avrei voluto ricevere un segnale, un qualcosa, che mi dicesse che ormai il momento più difficile l’avevo superato e invece niente di niente…pazienza.

    • Se ti mettessi a scriverla -e conoscendoti so che lo faresti dando retta al cuore più che al cervello- verrebbe sicuramente bellissima.
      Forse siamo proprio noi stessi a volte a doverci confortare, solo che è più difficile.

  3. T_T
    Trovo davvero tenerissima e commovente questa lettera, Ally!
    Gli errori però vanno fatti per imparare da essi… Anche se spesso… Ci si riscasca… 🙂
    Una lettera davvero emozionante!
    Abbraccio!

    • Grazie carissima!
      Sì, hai ragione, probabilmente le cose dovevano andare così come sono andate, ma avendo davvero la possibilità di avvertire qualcuno che amo non so se resisterei alla tentazione di evitargli almeno qualche dolore.
      Chi lo sa come sarebbe andata se… quante volte me lo sono chiesta e tuttora me lo domando.

    • L’obbiettivo è far sì che diventi un atteggiamento spontaneo e non qualcosa per cui devo impegnarmi ogni giorno.
      p.s.: sei approdato anche tu su Altervista ho notato. =)

  4. Ciao!
    ho appena trovato il tuo blog e leggendo qualche tuo post mi sei subito diventata simpatica!
    Anche io non ho avuto esperienze molto piacevoli in vari periodi della mia vita. Quando ero piccola a causa di un piccolo scemo mi sono chiusa in me stessa e ho cambiato completamente il mio carattere ed ora non riesco più ad essere quello che ero.Non immagini quante di quelle volte mi sono chiesta “cosa sarebbe accaduto se..” la sola risposta che mi sono data è che non sarei io.
    Un saluto! 🙂

    • Grazie mille del commento, Koe! 🙂
      Tutti i vari “se” che uno si pone non fanno altro che spingerci in una strada perenne di frustrazione. Alla fine tutto ciò che ci accade e che facciamo accadere ha un senso che ci forma e trasforma in quello che siamo. Certo che un film come “Sliding Doors” fa venire certe voglie: poter sperimentare una strada parallela partendo da un bivio dettato da una scelta piuttosto che da un’altra… chi è che non ci ha mai pensato? 😉
      Ciao e a presto!

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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