Indole[nza]

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Capita spesso, quasi con sospetta regolarità a dire il vero, che il giorno in cui ti senti un mezzo rifiuto (esteticamente parlando) perché non ti piace come ti stanno i capelli, hai le guanciotte screpolate dal freddo, lo stesso maglione che indossavi il giorno prima perché non hai fatto in tempo ad aprire l’armadio per pescarne al volo un altro e due strisce viola come didascalie sotto gli occhi, qualcuno -più di uno- ti dirà convinto: “sai che ti vedo proprio bene oggi, sei in forma!”.
Neanche dire che invece quando decidi di truccarti un po’, spendere quei due minuti a pettinarti non solo con le dita mentre stai a testa in giù ed evitare nell’abbigliamento accostamenti discutibili di colori tipo rosa e arancione, ecco che arriverà il simpaticone o la simpaticona di turno per farti sapere: “che aria stanca che hai, sei stressata?”.

© B1nd1

Al di là di queste superflue considerazioni, si sta avvicinando il momento in cui dovrò accettare definitivamente la realtà riguardo ad una certa persona.
Pare che avere due modi di vivere completamente all’opposto alla fin fine porti ad un unico epilogo possibile: l’allontanamento. Io di mio non mi arrendo facilmente -sono fin troppe le amicizie che mi sono dovuta lasciare alle spalle- ma negare l’evidenza risulta quantomeno stupido, oltre che doloroso.
Forse dovrei semplicemente rivedere certi miei principi, senza necessariamente andare sul drastico: è la faccenda dell’assoluto che mi frega. Per me ci sono delle “situazioni tipo” nella vita in cui le persone dovrebbero comportarsi in un certo modo: se non lo fanno per un motivo che ritengo più che valido ecco che subentra il senso di delusione che mi fa allontanare, soffrendo terribilmente in compenso.
L’alternativa sarebbe cercare di non essere così condizionata dai soliti schemi mentali ben definiti che sono da sempre i miei riferimenti. E come si fa? Sinceramente non ne ho idea. Quello che sono disposta a fare è sforzarmi di diventare più accomodante, ma solo perché lo desidero veramente, per star meglio io. La questione “bisogna sempre scendere a compromessi” un po’ mi rode: c’è compromesso e compromesso. Posso venirti incontro, ma troviamoci a metà strada, sennò non vale!
Mi rendo conto che più passa il tempo più sto seppellendo la mia indole gioiosa, schiacciata dalla parte cinica che non solo non crede più alle favole, ma che a volte imbruttisce pure la realtà. Ci credo nel detto “ognuno è artefice del proprio destino”: beh, io sto facendo un bel lavoro di me*** allora, non c’è che dire! Resta il fatto che sono ancora in tempo per correre ai ripari, invece che chiudermi a riccio a leccarmi le ferite (per la cronaca: sì, sto facendo apposta a mettere di fila così tanti modi di dire e frasi fatte!).

Sempre per dovere di cronaca: mi è appena capitato tra le mani, mentre stavo scrivendo questo post, un libro intitolato Change, choice and inference: a study of belief revision and nonmonotic reasoning… quando rientra in biblio è mio!

p.s.: quando speri di trovare delle risposte (sensate) in un testo di filosofia è lapalissiano che questo fatto rappresenti l’inizio della fine. Ne sono consapevole! \(°o°)/

5 commenti

  1. Ipotesi – In te sta prevalendo il lato razionale che attenua quello emotivo per non soffrire, non farti condizionare dagli altri e non crearti illusioni… Alla fine tutto quello che devi fare è cercare di fare star bene te stessa, senza tanti schemi mentali. E appunto i compromessi vanno fatti insieme, mica solo da una parte! Un po’ bisogna rischiare, consapevolmente e col sorriso sulle labbra. Un abbraccio 🙂

  2. mmmhhh sul fatto del sembrare in forma senza curarsi, riesce solo se non ci si pensa, se è non voluto e anzi si teme di far brutta figura.
    altrimenti appari uno schifo.
    per il resto io sono convinta che lo stomaco ti dice dove devi andare.
    saluti

    • Io e le mie viscere abbiamo un gran dialogo! Peccato che il più delle volte sia estremamente conflittuale! 😉

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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