Il giorno dopo del giorno dopo

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Reduce dal bagno di folla di giovedì in mezzo ai 70.000 cosi pelosi (ribattezzati!) il mio moroso è tornato su ieri: la sottoscritta si è addormentata sul divano cedendo alla stanchezza e si è svegliata all’incirca 5 minuti prima dell’arrivo del treno, e ciò ha comportato un vaghissimo senso di furia (in senso dialettale che sta per ‘fretta’) con conseguente scapicollamento (questo non è dialetto, è robba mia!) giù in garage a raccattare la bici e successivo percorrimento a velocità indegna col suddetto potente mezzo lungo la strada che porta alla stazione.

Una volta arrivata ho quasi investito il mio moroso che mi stava venendo incontro e poi -sani e salvi- ci siamo diretti verso il molo dove abbiamo visto il palco ancora più o meno integro che troneggiava pigramente nella piazza. Siamo rimasti un po’ lì, coi piedini a mollo nell’acquetta fresca e poi la fame ci ha spronato ad abbandonare momentaneamente la postazione e a recarci in un negozietto là vicino per decidere sulla modalità di rifocillamento. Tutti con la biciclettina!
Tornando verso il molo abbiamo incontrato un suo amico che ci ha raccontato un po’ di gossip sugli artisti dell’Isle of MTV perché lui aveva fatto avanti e indietro dall’aeroporto in veste di autista e poi ha bighellonato libero e felice nel backstage. E bravo lui! Ci siamo fermati un attimo a vedere il sound-check di un gruppo che faceva musica irlandese (che bello, mi piace un sacco!) e poi abbiamo riconquistato la postazione di prima, a goderci la sensazione delle pietre calde sulla schiena, con la musichetta bella in sottofondo… ma cosa si può volere di più???

Verso un’ora che ci pareva decente siamo tornati a casa con la preoccupazione di essere già in ritardo, per scoprire invece che il quarto moschettiere della serata era ancora che vagava per le autostrade d’Italia, dopo 9 inspiegabili lunghe ore di viaggio! Quindi ci siamo rilassati un pochino mentre lo aspettavamo, e poi siamo partiti alla volta del ristorante prescelto… prescelto per via della terrazza con vista sul mare… chiamaci scemi!

È stato divertente perché sono successe un sacco di cosine stupide ma carine, tipo la caduta di minuscoli moscerini e formichine dagli alberi sopra i tavoli (la metà è finita nel mio bicchiere o, in alternativa, nel mio piatto… troppo gentili!), o la quantità invereconda di peperoncino negli gnocchi che abbiamo preso io e il mio moroso che hanno causato a) eccesso di sudorazione (lui) b) pomoletti rossi alla Heidi (io).

Per ripristinare le funzioni vitali del mio stomaco mentre gli altri 2 compagni di cena si godevano il caffè e il sorbetto noi altri siamo andati a “imboscarci” in riva al mare a fare 4 passi, 4 di numero proprio, perché la prima panchina avvistata è diventata la nostra dimora per tutto il tempo che siamo rimasti là.
Essendo il quarto moschettiere un tantinello sul ciucco allegro, abbiamo avuto pietà e li abbiamo accompagnati a casa con la sua macchina ma col mio moroso alla guida, e la sottoscritta che soffriva perché non riusciva a trovare la sua radio preferita e si è beccata delle insulse canzoncine per tutto il tragitto. Gnec! Poi noi siamo andati a farci un giro sulla costiera e ci siamo fermati ad ammirare la luna che era di uno strano color arancione, e le luci della città dall’alto.
Ci sarebbero parecchie altre cose che vorrei scrivere a proposito di ieri e oggi, ma non è questa la sede… blog personale sì, ma con limiti ben definiti.

Pomeriggio ho sbirciato un po’ la replica del concerto che hanno mandato in onda… la Piazza faceva una gran bella figura, sono orgogliosa di vivere qui!
Ho un po’ di tristezza… ne ho parlato con lui stanotte, anzi stamattina perché erano tipo le 2.00, e forse prima o poi ne verrò fuori. Intanto appena finisco di lavorare in biblio inizio ad andare in piscina, più regolarmente possibile, e anche un po’ al bagno a prendere sole già che ci sono.
E il resto… ce lo dirà solo il tempo!

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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