Accorciamo le distanze (anche se procedendo a zig zag)

Altri post

Appena il caldo torrido degno delle lande desolate di Mordor ha allentato la presa, mi sono avventurata per irti pendii e temerarie discese, non proprio del tutto consapevole che la temperatura esterna si aggirasse comunque intorno ai 38°. Giunta in cima col cuore a mille e sudata da strizzare ho avuto per un attimo il dubbio che mi avrebbero ritrovata lì, al centro del piazzale di fronte alla grande scalinata, stroncata da Stige. Fortunatamente il risvolto reale è stato di gran lunga meno drammatico: seppur arrancando ed elemosinando zone in ombra senza alcuna vergogna sono riuscita a raggiungere incolume il fresco salvifico del salotto di casa, dotato di deumidificatore ormai candidato alla beatificazione.

Pochi giorni dopo, verificato che le suole delle ballerine non si incollavano più all’asfalto bollente, ho optato per un giro di perlustrazione nelle zone limitrofe della mia dimora: prendendo un mini autobus poco più capiente di una scatola di cerini e rischiando il colpo della strega ad ogni curva e ad ogni frenata ho scoperto l’esotico e selvaggio borgo che sovrasta il mio rione, tra chiesette abbandonate e mega condomini circondati esclusivamente da sterpaglie e burroni.
Per finire in bellezza (mica per la presenza di alberi enormi che promettevano riparo) ho convinto il mio compagno d’avventura ad una caccia al tesoro: andiamo in giro, di qua e di là, su e giù, a destra e sinistra, girando in circolo e a zig zag finché non troviamo il punto esattissimo precisissimo di una foto bellissima che ho trovato su internet scattata in questo parco. Considerando che lui la foto manco l’aveva vista è da apprezzare quantomeno lo sforzo di cercare assieme a me: la fortuna ci ha assistiti perché dopo un paio di false chimere ecco in fondo alla strada una scaletta semi nascosta che -guarda un po’- conduce proprio nel luogo delle nostre ricerche.

Trieste: Parco di San Giovanni © leeliah99.altervista.org

Incredibile come a volte passiamo oltre senza accorgerci di quello che abbiamo attorno, vuoi per troppa fretta o per letargia. Fa bene rallentare ogni tanto, concedersi una sosta per apprezzare la grandezza e allo stesso tempo la semplicità di cose che dovremmo imparare a non considerare scontate.

Da metà luglio l’orario lavorativo si è dimezzato e quest’anno ho il lusso di un mese intero di vacanza che per quanto difficile da sfruttare al meglio per varie ragioni mi serve come l’aria che respiro per svariate altre ragioni. 😉 Alcuni progetti sono sfumati e ho trovato complicato riuscire a non rimanere delusa. Ho trovato conforto nella lettura dei romanzi che ho scelto prima di abbandonare la biblioteca ad agosto, storie di uomini e donne alle prese con la vita (che si svolge molto poco casualmente in un isola chiamata Inghilterra), ma come ho già avuto modo di notare negli ultimi tempi quello che mi fa stare meglio più efficacemente è immergermi nella natura: certo, continuando a schivare e ad avere reazioni inconsulte quanto esilaranti al solo avvicinamento di un grillo o di una cavalletta, ma sempre con la gioia e l’entusiasmo che so di non dovermi dimenticare di possedere.

Per quanto misterioso possa continuare ad essere il percorso per arrivare a trovare la (meritata!) serenità, o perlomeno un pizzico di consapevolezza in più, il trucco sta nel proseguire: strade sbagliate a questo punto non ce ne sono, solo più lunghe e tortuose, ma se ci insegnano qualcosa tanto vale apprezzarle comunque.

L’importante è volersi abbastanza bene da regalarsi quello di cui si sa di aver bisogno e “lavorare” per far sì che sia sempre più facile ottenerlo.
Sai la soddisfazione di trovare il tesoro senza aver mai avuto la mappa?!

Trieste: Parco di San Giovanni © leeliah99.altervista.org

6 commenti

    • Ma dai, ti giuro che l’ho pensato pure io, non appena me lo sono trovato davanti! 😉 E grazie per il complimento sulle foto, fa sempre piacere.

Cosa ne pensi? Lascia il tuo commento (mi spiace per il fastidio del reCAPTCHA, ma non si può togliere).

Scrivi il tuo commento qui
Scrivi il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.


Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

SEGUI IL BLOG

194Mi piaceMi piace
188FollowerSegui
3,412IscrittiIscriviti

Post simili

Potrebbero interessarti
altre storie da leggere

Chi si somiglia si piglia o chi disprezza compra?

Dai, ammettete che siete tutti lì a saltellare impazienti, o affezionati lettori di questo blog, ansiosi di sapere l'esito dell'assegnazione dei colleghi di cui...

Tanti ricordi e un verme

In compagnia della nuova piantina e di un fedele mal di chiappe dovuto alla mancanza di un divano su cui bivaccare mi sono trasferita...

My name is Potato (Twist&Shout)

È un po' crudele mettersi a fare il tour delle webcam di Londra ogni giorno, perché pur essendo un modo per sentire comunque un...

Vuoi leggere altri post?
clicca qui per andare all'archivio