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Non serve nemmeno che mi volti per sapere che c’è una valanga alle mie spalle che sta per travolgermi. Infatti sto già correndo per rimandare il più possibile il momento dell’impatto. Seppur inevitabile spero ancora di renderlo il meno doloroso possibile.

È a dir poco lacerante percepire l’aumentare della lontananza con una persona alla quale vuoi un bene dell’anima, ma non è che puoi farci molto, soprattutto se la tua parte “streghetta” aveva previsto questo momento fin dall’inizio. Solo che la solitudine ed il vuoto mi fanno sempre una gran paura.
È come quando si cambia casa: è necessario svuotare completamente le stanze per far spazio ai mobili nuovi, e la transizione non si può evitare. Così capita che ci si ritrova in una casa vuota dove non rimbomba soltanto la tua voce ma anche l’eco dei tuoi pensieri. Se proprio devo fare un trasloco vorrei che il furgone con i mobili nuovi fosse già parcheggiato di sotto, riducendo ai minimi termini la forzata permanenza in compagnia di nient’altro che pareti bianche.

Mi sono domandata se tenere queste righe per me o se postarle qui sul blog e ho deciso che voglio farle uscire perché magari sapere che sono “da qualche altra parte” oltre che dentro di me mi farà stare -seppur impercettibilmente- meglio.
In realtà mi sento come se ci fossimo detti addio già ieri sera. Speravo che stamattina il peso l’avrei percepito meno, invece purtroppo non è così. Ci possono essere mille motivi per stare bene con qualcuno, ma può bastarne anche uno solo per far sì che l’ago della bilancia si sposti pericolosamente dalla parte opposta. E allora non resta che cercare di capire cosa si vuol fare, se merita continuare oppure se non ha più senso. Bisogna capire, restando onesti verso se stessi e verso l’altro, se quello che fa decidere per la non rottura è solo paura di un ritorno ad una situazione che era spiacevole o se è invece perché c’è ancora una reale speranza che le cose possano sistemarsi per un tempo sufficientemente lungo da giustificare il rimandare.

Per adesso io so solo che sto proprio giù, che vorrei fermare il tempo ad un anno fa, oppure farlo passare velocissimo per risparmiarmi questo passaggio. So che non si può, e quindi posso solo augurarmi di non doverlo affrontare da sola, cosa che mi ritroverei a fare se succedesse nell’immediato futuro perché al momento -diciamola tutta- non c’è nessun “gruppo di sostegno” e l’unica persona che so che mi supporterebbe è proprio quella a cui vorrei risparmiare l’ingrato compito.

Qualcuno ha un Kleenex da offrirmi? Facciamo due, va!

Tramonto rosa © leeliah99.altervista.org

@ giovedì 9 marzo, 12.19
Mi ha chiamato un mio amico. Gli ho raccontato un po’ cosa sta succedendo col mio moroso (è al rapporto con lui che si riferisce questo post, non mi ero nemmeno accorta di non averlo specificato) e che ieri pomeriggio ero parecchio in difficoltà in biblio perché mi veniva da piangere in continuazione e un paio di volte sono dovuta letteralmente correre a cercare rifugio in magazzino o in bagno per potermi concedere almeno un piccolo sfogo.
Mi ha consolato dicendomi “non devi vergognarti se piangi perché mostri la tua sensibilità… pensa se invece non riuscissi a smettere di -ehm- «emettere gas» (lui ha usato un altro termine, diciamo più “gergale”)!”.
Beh, ha ragione, sarebbe più imbarazzante, non c’avevo pensato! Era il suo modo per tirarmi su il morale e per farmi capire che esistono disgrazie peggiori.
Ha funzionato.

4 commenti

  1. Ciao, spero che riuscirai a superare presto questo momento, non posso darti consigli specifici perchè non so esattamente cosa è successo, ma a volte anche se un rapporto più sembrare compromesso si ritrova una via d’uscita… Ad ogni modo se non ti senti abbastanza forte per affrontare qualcosa ed è possibile rimandala, può sembrare un atteggiamento codardo, ma bisogna in qualche modo proteggersi, no?
    Un abbraccio
    Mary

  2. Grazie Mary e grazie Cassandra per il supporto… dopo due giorni da incubo le cose vanno decisamente meglio: siamo riusciti a parlare io e lui e domani ci vedremo con più calma. Vedo le cose sotto un’altra ottica adesso e sono convinta che vada bene così, nonostante il parere contrario di un paio d’amiche, ma è normale che si preoccupino per me e le capisco.

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Ally Leeliah

Scrivo della mia città, dei libri che leggo, dei film il cui finale mi delude, di blog e videogiochi, di piante e mercatini, del mio parco preferito dove vado a passeggiare e fotografare o schiarirmi le idee, delle mie tribolazioni. Benvenuti!

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